Costruita dal cardinale Alessandro Albani (nipote di Clemente XI) fra il 1740 ed il 1745. In questo magnifico palazzo di fronte al porto, il cardinale soggiornava durante il periodo estivo con i suoi amici, soprattutto con G. Winchelmann (famoso per aver scoperto Troia dando credito ad Omero), il quale ne studiò e mise in ordine le collezioni. La villa era abitabile, però solo per poche settimane all'anno, in primavera, a causa dell'ambiente malsano che favoriva la diffusione della malaria: scavi effettuati nel terreno del parco portarono alla luce molte sculture di epoca romana. Alla morte del cardinale, nel 1779, Villa Albani cadde in abbandono. La reverenda camera apostolica, nel 1852, acquistò la villa, mettendola a disposizione del pontefice. La villa divenne il palazzo pontificio di Anzio dando ospitalità a papa Pio IX.
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