Nerone nacque ad Anzio il 15 dicembre 37, da Agrippina Minore e Gneo Domizio Enobarbo. Il padre apparteneva alla famiglia dei Domizi Enobarbi, una stirpe considerata di "nobiltà plebea" (ovvero recente); la madre era figlia di Germanico e sorella dell'imperatore Caligola. Nel 39 Agrippina venne mandata in esilio nell'isola di Ventotene dal fratello, che la sospettava di congiurare contro di lui. L'anno seguente morì il padre Gneo ed il suo patrimonio venne confiscato da Caligola. Lucio venne affidato alla zia Domizia Lepida ed alle nutrici Egogle e Alessandra. Fonti antiche[citazione necessaria] riportano che i suoi primi precettori erano stati un barbiere ed un ballerino, dal quale Lucio avrebbe imparato l'amore per la danza e per lo spettacolo. Nel 41 Caligola viene assassinato e Agrippina Minore poté tornare ad occuparsi del figlio. Lucio venne affidato a due liberti greci (Aniceto e Berillo) per poi proseguire gli studi con due sapienti dell'epoca: Cheremone d'Alessandria e Alessandro di Ege, grazie ai quali il giovane allievo sviluppò il proprio filoellenismo. Nel 49 Agrippina sposò l'imperatore Claudio, suo zio, ed ottenne la revoca dell'esilio di Seneca, che divenne il nuovo precettore del figlio. Domizia Lepida fu condannata a morte con l'accusa di complottare contro Claudio e il giovane Lucio dovette testimoniare a suo sfavore durante il processo. Allo scoppio del grande incendio di Roma del 64, l'imperatore si trovava ad Anzio, ma raggiunse immediatamente l'Urbe per conoscere l'entità del pericolo e decidere le contromisure. Sebbene avesse organizzato in modo efficiente i soccorsi, venne accusato di aver provocato egli stesso l'incendio, di cui furono quindi incolpati i Cristiani di Roma, dando inizio ad una poderosa persecuzione, mettendo a morte moltissimi cristiani, che già non erano ben visti dalla popolazione, nonché i vertici stessi della chiesa di allora. La questione è tuttavia ancora controversa, sebbene l'immagine dell'imperatore che suonava la lira mentre Roma bruciava è ormai ampiamente superata. Anzi, sembra addirittura che aprisse i suoi giardini per dar scampo alla popolazione e che partecipasse egli stesso allo spegnimento. Per la ricostruzione l'imperatore dettò nuove regole edilizie. Nel 65 Nerone fu coinvolto in un altro scandalo, dovuto al fatto che fosse considerato sconveniente per un Imperatore dare spettacolo recitando, cantando e suonando la lira.
venerdì 20 giugno 2008
L'imperatore Nerone
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