sabato 14 marzo 2015

Ad Anzio la II edizione del Premio Daniele Lembo va al film di Antonello Belluco “Il segreto di Italia”.




E’ stato un modo per ricordare prima di tutto un amico, poi un collega, uno scrittore, un amante della comunicazione scomparso troppo presto il 17 marzo 2013: Daniele Lembo. Venerdì scorso, 13 marzo, il cinema Astoria di Anzio alle ore 21 ha ospitato, con la proiezione del film di Antonello Belluco “Il Segreto di Italia”, la II edizione del “Premio Daniele Lembo”. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Sleipnir, con il patrocinio del Comune di Anzio. “Il film – ha spiega il dott. Rodolfo Turano, presidente dell’Associazione Sleipnir – racconta di una storia d’amore (la protagonista è Romina Power) ambientata nella campagna veneta nella primavera del 1945, durante la sanguinosa guerra civile che causò la strage di Codevigo di cui ancora oggi si fa fatica a parlare. Condevigo è un paesino della Bassa Padovana dove dal 28 aprile i partigiani della 28^ Brigata Garibaldi, comandati da Arrigo Boldrini detto Bulow, uccisero senza processo e dopo crudeli torture 365 tra uomini e donne della Repubblica Sociale Italiana e civili accusati di simpatie fasciste. Le esecuzioni avvennero in piena notte e i cadaveri gettati nelle acque del fiume di Codevigo o in fosse comuni: Un odioso crimine di cui si è letto solo nei libri del senatore missino Giorgio Pisanò e nel libro dell’ex senatore leghista Antonio Serena ‘I giorni di Caino’. Solo Giampaolo Pansa nel “Il sangue dei vinti” ha avuto il coraggio di rievocare i massacri compiuti dai partigiani dopo il 25 aprile 1945 o la storia dei fascisti uccisi a Codevigo, come la maestra Corinna Doardo, che fu rapata a zero e portata in giro per le vie del paese prima di essere uccisa. La donna fu sottoposta a sevizie tali che il medico accertò che solo un orecchio era rimasto intatto: la fucilarono e poi abbandonarono il cadavere nudo nel cimitero”. Alla pellicola e in particolare al suo regista Antonello Belluco, venerdì sera è andato il Premio Daniele Lembo, nato lo scorso anno sempre per iniziativa dell’Associazione “Sleipnir” per onorare la memoria di un amico, che amava raccontare la verità, a volte anche quella più scomoda, che i libri di storia non trasmettono. Questa la motivazione: “Antonello Belluco ha raccontato una storia d’amore sullo sfondo di una delle pagine più atroci della nostra storia: l’eccidio di Codevigo, quando centinaia d’italiani furono massacrati dai partigiani della 28° Brigata Garibaldi comandata da Arrigo Boldrini. Solo per raccontare un eccidio eseguito dai partigiani, a guerra finita, ha dovuto lottare, da solo, contro il muro di gomma della storia ufficiale che non prevede la verità sui numerosi delitti compiuti. Solo grazie alla sua testardaggine, alla sua tenacia e alla sua voglia di verità oggi possiamo ammirare questo splendido film “Il segreto di Italia”. Antonello Belluco è stato lasciato solo, nella difficile marcia verso la verità, ma attraverso questo film ha onorato la sacralità della memoria dei morti innocenti, sacrificati sull’altare dell’odio cieco: Quando la Storia decide di riprendersi il suo posto”. In sala erano presenti alcuni degli attori del film a cui, dai figli di Daniele Lembo, è stato dato il Premio, una vela colorata da consegnare al coraggioso regista. La proiezione del film ha dato modo alla moglie e ai figli e ai numerosi presenti di ricordare la figura di Daniele Lembo, nato a Minori sulla Costiera Amalfitana nel 1961 e deceduto il 17 marzo 2013. Daniele era laureato in Scienze dell’Organizzazione e dell’Amministrazione, è stato pubblicista e saggista storico. Appassionato di studi storici sulla II Guerra Mondiale, sempre alla ricerca della verità, è stato autore di numerosi volumi sull’argomento. La storia per Daniele non doveva essere un raccontino da tramandare ai posteri in modo poco serio, per questo s’impegnava costantemente nella ricerca e nella proposta culturale di raccontare un’epoca che è stata tragica per il nostro paese. Qualsiasi guerra porta con sé in ogni famiglia delle immani tragedie che spesso sono taciute e che Daniele raccontava per onorare la verità sia da parte dei vincitori che dei vinti. Daniele è stato anche uomo di grande spirito, di lui ricordiamo anche una simpatica autobiografia dal titolo “Nascere sotto il segno della zoccola” ed “Elogio della Cazzimma -perché nella vita bisogna essere bastardi”. Martedì 17 marzo 2015 alle ore 18 presso la Chiesa di San Francesco a Cisterna di Latina si terrà una messa di commemorazione.

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