Il prossimo appuntamento teatrale previsto per domenica 25 agosto 2013, alle
ore 21, nell’ambito della rassegna teatrale che si tiene presso Villa Adele ad Anzio è con Rudens un classico
di Plauto, presentato dalla Compagnia dei Cenci. Un
rifacimento letterario, di tale genere, che va oltre la già collaudata pièce
comica plautina, denotando uno stile che si accosta al musical, per cui l'azione
viene portata avanti sulla scena non solo dalla recitazione, ma anche dalla
musica e dal canto che fluiscono in modo spontaneo e naturale. In
scena Domenico Albergo ed Angelo Bove. Nel cast anche Fabrizio
Passerini, Rocco Militano, Daniel Plat, Davide Catalano, Glenda Canino, Nadia
Noto, Raffaella Zappalà, Davide Bennati e Chiara Granello. Tutti diretti
dallo stesso Domenico Albergo. Rudens, la cui traduzione italiana è La
Gomena, è una commedia di Tito Maccio Plauto scritta dall’autore latino
tra la fine del III e l’inizio del II secolo a.C. Risulta essere tra le più
innovative dell’epoca in quanto ambientata, non come di consueto, in una città
ma bensì su una spiaggia. Per la stesura Plauto si è ispirato al modello
greco, offertogli da Difilo, ed a sua volta ha ispirato altri importanti
autori futuri; ricordiamo Shakespeare ne La
tempesta, Ariosto nella Cassaria e Ruzzante nella Piovana.
Questa una breve sinossi: In un curioso prologo, la stella Arturo preannuncia il
naufragio di un cattivo soggetto, il lenone Labrace, che porta con sé,
indebitamente, una fanciulla di liberi natali. Il Caso vuole che la tempesta
scarichi i naufraghi su una spiaggia sulla quale si trovano sia il padre della
fanciulla (Daimone) rapita sia il suo innamorato. Tutto si accomoda con danno
del malvagio, e un baule (ripescato grazie alla gòmena del titolo) risulta
essere decisivo nel riconoscimento finale. Scopriamo così il volto di un Plauto
dolce, che non aggredisce con risate da osteria, ma conduce lo spettatore verso
un'allegra e invitante presenza per soffiargli nell'orecchio parole leggere, che
raccontino di qualche sorriso triste e valori semplici che tengono nascosto il
segreto della felicità. “Un testo (dalle note di regia) moraleggiante e lirico
che abbiamo voluto riportare alla sua natura plebea che è la connotazione unica
attraverso la quale la commedia classica può essere oggi riconosciuta e
accettata dal nostro pubblico. Non è una lettura noiosamente filologica, né una
trasposizione profanatoria che la staccherebbe dalle sue nobili radici
letterarie, ma un lavoro che si auspica porti ad un prodotto finale che per
quanto sia divertente e musicale abbia comunque la sua identità
culturale”. Info: 3374310754.
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