venerdì 25 maggio 2012

MUSEO DI ANZIO: IV SPAZIO APERTO, 27/5/12.


Domenica 27 maggio 2012
Spazio Aperto al Museo Civico Archeologico di Anzio dalle 10:30 alle 18:00.
L’INGRESSO è LIBERO, LA PARTECIPAZIONE AI LABORATORI è GRATUITA

Ideatore e responsabile del progetto: Giusi Canzoneri;
Coordinatore Didattico: Ornella Frau;
Responsabile Archivio Documentazione: Francesca Spinotti;
Tutor dAula: Rossana Venturelli;
Tutor d’Accoglienza. Luisa Stroppa.

DESCRIZIONE
Domenica 27 maggio Il MCA_ANZIO dalle 10:30 alle 18:00 potrà essere visitato ed inoltre i visitatori potranno partecipare gratuitamente ai laboratori tenuti dalle donne penelopine (laboratori di Puncetto, tombolo etc..etc…). la particolarità di questo progetto e di questo gruppo è entrambi si sono sviluppati per volontà del Museo allinterno di un processo di valorizzazione delle risorse umane del territorio. Un progetto che si rivolge a persone di ogni età ed etnia, confessione religiosa, identità di genere, condizione sociale. Mira ad ampliare orizzonti di conoscenza, innova, integra, scambia, include tecniche mutuate da tutti gli ambiti dellesperienza singola e collettiva. Coinvolge anche adolescenti e studenti del territorio e si apre allintegrazione Territorio/Museo/Scuola. Lambito di Ricerca e di sperimentazione delle Arti confluisce verso la conoscenza del Patrimonio Archeologico di Anzio. Nell’ambito di questo programma di Sperimentazione e di  Ricerca ogni mese è data visibilità ad un membro del gruppo attraverso la messa in esposizione dei lavori personali.


Progetto Penelope
Storie di fili. Tempo di ricerca e di sperimentazione

Quando, come e perché nasce il Progetto Penelope
Ideato e organizzato dal Museo Civico Archeologico di Anzio

L’idea primigenia del filo quale metafora del  legame e della trama “per tessere inconsuete storie di vita, di cultura, di malie, di capacità e talenti” (Linchi) di cui il Progetto Penelope è araldo, nasce nell’estate 2003 dall’open-space: ‘Le Stanze del Sapere e del Fare’, ideato dal Museo Civico Archeologico di Anzio e durato 92 giorni con  39 laboratori, 1.852 partecipanti e otto diversi tòpoi. Territori deputati alla trasmissione di Sapere e di Saper fare. Otto stanze tra le quali la ‘Stanza dei Mestieri’ dove è nata e si è sviluppata, sotto l’egida di Renza Fagioli, la Scuola di Ricamo del Museo. L’esperienza durata cinque anni, ha visto formarsi un gruppo, (ancora oggi attivo ma estraneo al museo) che traendo ispirazione da forme, a volte fedeli, a volte infedeli, dei materiali archeologici esposti all’interno del museo, ha realizzato ricami su lenzuoli, tovaglie, tende e trasferito nella quotidianità, segni e significati, eponimi della cultura anziate, in un’ottica di condivisione e riattualizzazione del Patrimonio Culturale della città. Oggi il Progetto Penelope, recupera l’esperienza e la metafora del filo, resta fedele al tema dell’archeologia, trasporta sul piano della ricerca e della sperimentazione, conoscenze, capacità e competenze di un congruo numero di donne le quali, nel rispetto di un’equità generazionale, elemento cardine della cultura della sostenibilità, scambia saperi e competenze anche con i giovani. Un impegno sociale delle generazioni presenti finalizzato a garantire pari opportunità di crescita ai giovani e consentire loro di disporre di un patrimonio di risorse culturali adeguato e fondamentale alla costruzione di un’identità e di un futuro. Il Progetto Penelope, si rivolge a persone di ogni età ed etnia, confessione religiosa, identità di genere, condizione sociale. Mira ad ampliare orizzonti di conoscenza, innova, integra, scambia, include tecniche mutuate da tutti gli ambiti dell’esperienza singola e collettiva. Coinvolge anche adolescenti, giovani adulti, studenti del territorio e si apre all’integrazione Territorio/Museo/Scuola. Le donne Penelopine, infatti, saranno ospiti del Liceo Artistico di Anzio ogni lunedì mattina e interagiranno con docenti e studenti della scuola in una continua e mutua esperienza di apprendimento. Gli studenti impareranno tecniche nuove e insegneranno tecniche conosciute. Il lunedì pomeriggio il laboratorio delle Penelopine sarà allestito all’interno delle Sale III - IV del Museo e aperto al pubblico. Per tre milioni e mezzo d’anni, sostiene Brunelli, solo e soltanto il gruppo ha garantito l’apprendimento e la continuità della cultura e, considerato che l’apprendimento autentico deve passare per le vie del Sé, non ci si può illudere che un individuo da solo si chiuda in una biblioteca e impari qualche cosa, perché non imparerà proprio niente. Esiste un principio fondamentale dell’apprendimento. Per ‘imparare’ veramente una cosa, devi essere in grado di ‘insegnarla’ ad un altro in quanto l’altro è la tua ‘memoria esterna’ ed è solo nel rispecchiamento con l’altro-altri, e dunque con il gruppo, che si fissa l’apprendimento. Possiamo allora affermare, che qualsiasi gruppo è prima di tutto un “gruppo d’apprendimento” e la pregiudiziale che regge il gruppo di apprendimento è la ‘lealtà’ intesa come assunzione di responsabilità individuale verso l’altro. Un comportamento che parte dal rispetto di sé che include il rispetto dell’altro. Ciò vuol dire che il gruppo non può essere composto dal ‘caso’ e non può essere lasciato al ‘caso’. Il gruppo va costruito, seguito, curato, motivato, amato e educato alla condivisione, nel rispetto delle differenze e delle eccellenze, individuali e gruppali.

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