L'Associazione Culturale Libertà e Azione ha organizzato la presentazione del libro "La notte brucia ancora" di Giampaolo Mattei, che si terrà sabato 27 febbraio alle ore 17:30 presso la Sala degli Specchi del Paradiso sul Mare di Anzio per fare chiarezza sul "Rogo di Primavalle", quando Stefano, 10 anni, e Virgilio, 22, morirono carbonizzati a causa di un incendio doloso appiccato alla loro casa a Primavalle. Alla presentazione editoriale, patrocinata dai comuni di Anzio e Nettuno, seguirà un dibattito in cui interverranno l'autore del libro, Giampaolo Mattei, il coautore e caporedattore di Annozero Giommaria Monti, il giornalista de "Il Fatto Quotidiano" e direttore della collana "Le radici del presente" della casa editrice Sperling e Kupfer Luca Telese. Introducono e moderano Stefania Amaducci e Fabrizio Tomei, giovani di Libertà e Azione. "Un rogo che continua ad ardere nella coscienza del Paese, - afferma la segretaria dell'Associazione, Stefania Amaducci - come una lunga cicatrice di quegli anni di piombo. Sperando sempre che giustizia sia fatta, abbiamo organizzato questa presentazione editoriale per spiegare cosa è successo veramente, grazie al racconto e all'esperienza di Giampaolo Mattei, il fratello delle vittime ed autore del libro. Il rogo di Primavalle - continua la segretaria - avvenne il 16 aprile 1973, quando alle 3 di notte un commando di Potere Operaio appiccò il fuoco in casa di Mario Mattei, segretario della sezione del MSI, nel quartiere popolare di Primavalle. Tre uomini, poi riconosciuti come gli autori del fatto, versarono diversi litri di benzina in casa Mattei. La signora Anna Maria riuscì a fuggire, il marito e quattro figli sopravvissero alla strage. Gli altri due figli, Virgilio e il fratellino Stefano, morirono arsi vivi, intrappolati tra le fiamme".
IL LIBRO
Arrivarono in tre, la notte del 16 aprile 1973, con una tanica di benzina. Giovani militanti di Potere operaio, con un obiettivo: un appartamento delle case popolari di Primavalle. Il rogo si portò via due fratelli, arsi vivi, e l'ultimo brandello di innocenza di quella generazione. Virgilio, 22 anni, e Stefano, 10, morirono perché figli di una famiglia "fascista", da odiare, da colpire. Da uccidere. Giampaolo, l'autore di questo libro, aveva 4 anni e fu portato in salvo dalla madre. Trentacinque anni dopo, racconta il doppio dolore dei sopravvissuti: quello silenzioso e quotidiano dell'assenza, quello sordo e impotente della giustizia negata. Un'inchiesta giudiziaria infinita e le rivelazioni a orologeria dei protagonisti hanno infatti permesso di individuare i colpevoli, ma nessuno ha pagato. Oggi anche l'odio è andato in prescrizione, eppure le fiamme che incendiarono quella notte lontana non si sono ancora spente.
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