mercoledì 10 giugno 2009

Anzio – Estate 2009.



La stagione estiva di Villa Adele (Anzio) si apre con Bello di papà, la rielaborazione, completamente ampliata e rifatta da Vincenzo Salemme di un suo vecchio canovaccio del 1996 mai rappresentato. L’appuntamento è per il 29 luglio. «Il protagonista – spiega lo stesso Salemme - è Antonio che ha paura di crescere, di prendersi le responsabilità che la vita da adulto impone: consolidamento del rapporto con la fidanzata Marina, un figlio... Lui non ne vuole sapere, Marina spinge per convincerlo. Un giorno succede che il miglior amico di Antonio, Emilio, ha una grave crisi depressiva che gli fa perdere il lavoro e lo mette in ginocchio. Uno psicanalista da strapazzo convince il povero Emilio che il suo problema nasce dalla mancanza della figura paterna (Emilio è orfano dall'infanzia) nel momento cruciale del suo sviluppo di uomo. Quindi lo cura con ipnosi e sedativi riportandolo indietro nel tempo…». Il 1 agosto sarà la volta dell’opera lirica. In scena Tosca, di Puccini, per la regia di Maurizio Marchini. Nato a Fosdinovo (Massa Carrara) e diplomato presso il Liceo Artistico di Carrara, Marchini è abilitato all’insegnamento nei licei; vincitore di concorso per la cattedra di Disegno e Storia dell’arte nei licei, ha insegnato per oltre vent’anni per dedicarsi poi all’attività teatrale. Si è perfezionato successivamente in discipline architettoniche alla facoltà di architettura presso l’Università di Firenze per passare al DAMS di Bologna dove è stato allievo di Gianni Polidori. Negli anni ‘70-‘80 ha svolto prevalentemente l’attività di arredatore ed ha partecipato attivamente a mostre e premi di pittura. Nel 1985 si è specializzato in tecnica dell’incisione seguendo i corsi internazionali di tecnica grafica ad Urbino. Dal 1988 si dedica all’attività teatrale, prevalentemente nel campo dell’opera lirica. Potere, successo, libertà: il 4 agosto i riflettori sono tutti puntati su Rossella Brescia protagonista di Carmen, balletto in due atti di Luciano Cannito sulle musiche di George Bizet e Marco Schiavoni. Un gruppo di profughi sbarca a Lampedusa dopo un viaggio allucinante, sfruttati dallo scafista-Escamillo e braccati dalle forze dell’ordine comandate dal severo carabiniere Don Josè. L’amore travolgente tra Carmen e Don Josè, il tentativo di quest’ultimo di piegare il fiero spirito ribelle della sua amata ad una vita fatta di routine, belle passeggiate e tanta televisione. La passione si trasforma in noia, solitudine, angoscia. Carmen non sa e non può vivere in una gabbia di mediocrità. Fugge e torna dai suoi amici al campo profughi. Fugge tra le braccia di Escamillo, ben consapevole di quello che l’aspetta. La potenza della musica di Bizet è riuscita a far diventare il nome “Carmen” un archetipo universale della cultura dell’Occidente. Dire Carmen è un po’ come dire passione estrema, voluttà, forza e istinto. Carmen è il sole dei Sud, la felice disperazione di possedere solo se stessi e la propria libertà. La mia Carmen è forse semplicemente questo. Immaginata nell’isola di Lampedusa, isola del Sud per la ricca e annoiata Europa, mitico Nord per centinaia di disperati e profughi in fuga chissà da dove e chissà per quanto tempo. Carmen può essere oggi una sudanese, una kurda, un’afgana, una kosovara, un’albanese, una pakistana, e non ha paura di rischiare tutto per la propria libertà. È una giovane donna che, come una leonessa, sa di possedere forza, bellezza, potenza e libertà. È invece l’uomo-Don Josè ad essere un poveraccio imbrigliato nella sua burocratica e sicura armatura di maschio occidentale ad avere tutto da perdere contro chi non ha nulla da perdere. Le stesse parole di sempre. Gli stessi desideri di sempre. E sempre gli stessi prezzi da pagare. Gran finale il 10 agosto all’insegna della risata. Sul palco Lillo e Greg in Sketch & Soda che racchiude alcuni tra gli sketch più divertenti dell’ultima produzione dei due comici. Come sempre ci troviamo nel perenne loro equilibrio tra la comicità surreale e il grottesco e cinico umorismo con cui scarnificano gli orribili vizi dell’animo umano. Questa volta ad accompagnarli due attrici eccezionali, eleganti e irresistibili: Virginia Raffaele e Valentina Paoletti. Lo show passa con scanzonata leggerezza dalla satira (della coppia, dell’alienazione da call center, della brama del successo) a territori surreali (loop spazio-temporali, sogno e realtà) con ritmo veloce, ma non troppo. E tutto in grande armonia con Virginia e Valentina che già da anni collaborano con Lillo & Greg a teatro, alla radio e in televisione. Info: 0773414521 ; 0773472501 ; 0773664946.

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