“La mostra rappresenta un nuovo e importante appuntamento espositivo, ormai a cadenza annuale, attraverso il quale prosegue il progetto dell’Amministrazione Comunale di avvicinare la Città, al suo glorioso passato, attraverso l’esposizione di reperti, rinvenuti ad Anzio, che la storia ha disperso in tanti musei italiani ed europei”. Lo ha detto il Sindaco di Anzio, in riferimento all’importante mostra, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, “Anzio e i suoi Fasti. Il tempo tra mito e realtà” che sarà possibile visitare fino al 14 dicembre, al Museo Civico Archeologico di Anzio – Villa Adele, tutti i giorni con ingresso libero supporto scientifico e visite guidata gratuite per tutta la durata della mostra, dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e dalle ore 17.00 alle ore 19.00. “Si tratta – prosegue il sindaco Bruschini – di un evento di straordinaria rilevanza culturale e scientifica in quanto sono state esposte, nel nostro museo, opere ritrovate ad Anzio tra la fine del seicento e l’ottocento, conservate presso importanti musei nazionali e civici del Veneto, del Lazio e della Campania”. La mostra “Anzio e i suoi Fasti. Il tempo tra mito e realtà”, promossa dal Comune di Anzio in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, si propone di recuperare materiali archeologici provenienti da Anzio e dispersi in molti musei nazionali ed esteri con il fine di restituire, quanto meno sul piano affettivo e culturale, il patrimonio archeologico ai suoi proprietari morali: i cittadini di Anzio. Dopo una serie di importanti esposizioni organizzate negli anni passati, incentrate sul “ritorno” ad Anzio di grandi reperti archeologici ritrovati nel corso dei secoli ed andati ad arricchire importanti raccolte museali italiane e straniere, quest’anno il tema della ricostituzione di un nostro museo virtuale anziate si fonde con una tematica “universale”: quella del tempo, inteso nelle sue più diverse espressioni nel quotidiano degli antichi. Dal tempo scandito e misurato, a quello delle manifestazioni di devozione; dal tempo delle attività e della laboriosità al tempo dell’otium e del lusso, fino a toccare il tempo inteso come momento fondamentale dell’esperienza umana. Spunto per questa tematica, in parte inesplorata e di grande interesse e suggestione, è l’esposizione dell’eccezionale ritrovamento effettuato nel 1915 nell’area della Villa Imperiale del rarissimo calendario precesariano attualmente conservato presso il Museo Nazionale di Roma a Palazzo Massimo che, affiancato per la prima volta alle riproduzioni dei frammenti marmorei degli altri fasti anziati dei Musei Capitolini e dei Musei Vaticani, va a costituire una formidabile guida allo studio della misurazione del tempo presso i romani. Ma, come detto, il tempo ha tante facce, rappresentate nell’esposizione da reperti “anziati” altrettanto unici: il vaso in argento con rappresentazione del giudizio di Oreste, per la prima volta in mostra fuori dalla sua sede naturale, la Galleria Corsini di Roma e la seducente statua dell’Hermes Loghios di Palazzo Massimo, entrambi rinvenuti nel mare di Anzio. Il rilievo con Mitra del Museo Maffeiano di Verona proveniente probabilmente dall’area del porto, al quale si lega l’interessante vicenda connessa alle circostanze del ritrovamento e ai successivi studi, documentati dal manoscritto di F. Bianchini del 1712 concesso in prestito dalla Biblioteca Capitolare di Verona: quasi un excursus sul “tempo ritrovato”. Ed ancora, le iscrizioni funerarie del Museo Nazionale di Napoli e diversi altri importanti reperti rappresentativi di una tematica che spero susciti anche momenti di riflessione personale nel visitatore. “Ancora una volta, con questo appuntamento espositivo, il Museo Civico Archeologico di Anzio e tutta l’Amministrazione Comunale anziate – dice la Soprintendente per i Beni Archeologici del Lazio, Marina Sapelli Ragni - si pongono in prima fila nell’ambito regionale laziale per l’appassionata opera di recupero delle proprie valenze culturali e di valorizzazione attenta e condivisa del proprio inestimabile patrimonio archeologico. La circolazione di opere scavate ad Anzio è documentata, come gli studi hanno evidenziato, attraverso tutto il mercato italiano ed europeo, onde proporre qualsiasi progetto di ricerca su siti o temi anziati significa lavorare a tutto campo nelle collezioni dei maggiori musei archeologici o raccolte private d’Europa. L’esposizione – conclude la Soprintendente - , curata da Tiziana Ceccarini e voluta dal Museo Civico Archeologico di Anzio, rimarrà come le altre iniziative a dimostrare quanto stimolo e arricchimento culturale possa derivare ai contemporanei dal recupero delle testimonianze archeologiche, ove attenzione e sensibilità segnino le scelte programmatiche delle nostre amministrazioni pubbliche. I Fasti di Anzio: nel gioco di parole del titolo della nuova mostra – dice l’Assessore alla Cultura del Comune di Anzio, Umberto Succi -, organizzata presso il Museo Civico Archeologico, è rappresentato un obiettivo da raggiungere, non certo un punto di arrivo auto-celebrativo; quasi un monito che ci avvisa di quanto ricco è il passato della nostra città e di quanto possiamo fare, oggi, sulla strada dello sviluppo dell’offerta turistica e culturale di Anzio”. Per informazioni sulla Mostra “Anzio e i suoi Fasti”: 0698499484 – 0698499479.
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