Dopo un 2009 di sold out e riconoscimenti, tra cui il titolo di «Miglior tour dell’anno» (Premio Mei), il 6 febbraio è ripartito da Torino con il “tutto esaurito” lo spettacolo «De André canta de André»: un progetto iniziato come tournée estiva in ricordo di Fabrizio nel decimo anniversario dalla sua scomparsa e che il pubblico sembrava attendesse da sempre, visto l’incredibile affetto con cui ha gremito tutti gli spettacoli persuadendo Cristiano De André a continuare il tour e a realizzare il doppio album live (cd + dvd) «De André canta De André». A grande richiesta, dunque, Cristiano ha ripreso il suo viaggio per l’Italia nel canzoniere di Fabrizio, con un calendario di concerti nei teatri e nei palazzetti, arricchito di nuovi brani, in un ricordo senza tempo di un padre e di un poeta che ha lasciato la sua impronta indelebile sulla storia della canzone italiana. L’appuntamento ad Anzio è per sabato 14 agosto, dalle ore 21:30, nella splendida cornice di Villa Adele. L’organizzazione è a cura del Comune di Anzio. «De André canta De André» segna definitivamente il passaggio del testimone di un’eredità complessa che Cristiano ha atteso prima di re-interpretare, ma che adesso ha finalmente deciso di ricostruire e arricchire attingendo al baule della memoria, intrecciando le note dei celebri versi di Fabrizio con i ricordi del cantautore genovese e delle sue canzoni, spogliandoli con devozione ed affetto di quella cortina di riservatezza che spesso li ha contraddistinti. Infoline e prevendite: 0773414521 ; 0773472501 ; 0773664946 ; 3475912752.
CRISTIANO DE ANDRÉ
Biografia
Il 29 dicembre 1962 Cristiano nasce a Genova. Cresce in un vivace ambiente culturale, dove teatro e musica sono componenti quotidiane. Villaggio, Tognazzi, Tenco, Lauzi, Paoli e De Gregori sono amici e abituali frequentatori di casa De André. A 11 anni Cristiano si avvicina con successo alla chitarra, a 17 al violino, che studia per cinque anni al Conservatorio Paganini di Genova. Compone le prime musiche per alcuni spettacoli goliardici in scena al Teatro Popolare di Genova, ma è Massimo Bubola, che conosce Cristiano negli anni '70, quando inizia a collaborare con il padre Fabrizio, a fargli incontrare un gruppo di ragazzi di Verona: Carlo Facchini, Marco Bisotto e Carlo Pimazzoni, con cui forma i "Tempi Duri", con i quali nei primi anni '80 inizia l'avventura musicale. Nel 1982 esce il primo singolo; l'anno dopo, l'album di esordio "Chiamali Tempi Duri", cui segue un tour. Con il gruppo Cristiano accompagna il padre Fabrizio in alcuni live: nel 1981 e nel 1984 nella tournée "Creuza de ma". Nel 1985 Cristiano intraprende la carriera di cantante solista e partecipa al Festival di Sanremo tra le nuove proposte con il brano "Bella più di me", raccogliendo consensi di pubblico, arrivando al 4° posto e vincendo il premio della critica. Seguono alcuni singoli, ma per un lavoro più completo si deve attendere il 1987 con l'album "Cristiano De André" comprendente la delicata "Briciola di pane" dedicata all'appena nata figlia Fabrizia. Album realizzati con la collaborazione di Fio Zanotti e Massimo Bubola. Nel 1990 esce "L'albero della cuccagna", ispirato e ricco di contenuti. Partecipano alla realizzazione artisti di talento quali: Mauro Pagani, Vince Tempera, Ellade Bandini, Fabrizio Consoli, Ares Tavolazzi e l'immancabile Massimo Bubola. Nel filone della canzone d'autore e con un personale tono ironico si inserisce l'album del 1992 "Canzoni con il naso lungo". Album maturo, immediato e ricco di energia. Importante la collaborazione con l'amico Eugenio Finardi. Torna Bubola ora nella veste di produttore artistico. Nel 1993 Cristiano torna dopo otto anni al Festival di Sanremo, questa volta nella categoria "campioni". Presenta "Dietro la porta" un brano di notevole intensità lirica composto con Daniele Fossati. È un grandissimo successo: il secondo posto assoluto, il premio della Critica, il Premio Volare.
Un'immensa soddisfazione per Cristiano che vede ripubblicato il precedente album con l'inserimento del brano sanremese. Nell'aprile 1995 esce "Sul confine", in cui Cristiano è accompagnato da fedeli amici che hanno contribuito alla scrittura di questo intenso disco, tra gli altri Carlo Facchini, Eugenio Finardi, Stefano Melone, Massimo Bubola, Oliviero Malaspina, Daniele Fossati, Manuela Gubinelli ed il padre Fabrizio nel brano "Cose che dimentico". La forza interpretativa di Cristiano viene esaltata dalla profonda e sentita composizione delle canzoni: in questo album si possono avvertire gli intensi mutamenti interiori e stilistici che gli hanno permesso di realizzare un'opera così convincente. Sono canzoni di frontiera nate da un lungo periodo di ricerca professionale e personale. La maturità di cui si parla è arrivata con le difficoltà che hanno arricchito il talento innato e che hanno ridefinito la strada artistica di Cristiano: una strada tortuosa e spesso in salita, percorsa fino in fondo ed in completa autonomia. Come egli stesso sostiene: "credo nella continua ricerca di se stessi e soprattutto nella coerenza. È proprio su questo che baso il mio lavoro di musicista. Quando ero più giovane vivevo di valori collettivi, adesso credo maggiormente in valori individuali: penso che sia importante percorrere una strada interiore di ricerca perché se una persona riesce a sviluppare delle capacità di introspezione, può sempre cavarsela". Il titolo "Sul confine" può evocare qualità e difficoltà di scelte, ma questo è solo il punto di partenza di quella ricerca interiore verso il raggiungimento di una integrità artistica personale. Integrità che gli permette di creare uno stile suo unico e riconoscibile. Il 1997 lo ha visto sul palco del tour "Anime salve" di Fabrizio De André dove si è messo in luce come eccellente polistrumentista di "prima fila", ruolo che è stato di Mauro Pagani. Grande soddisfazione questa, riconfermata nel successivo tour invernale "Mi innamoravo di tutto" e nel tour estivo del 1998. Nel novembre 2001 esce "Scaramante" intenso album di cui lo stesso Cristiano dice: “è un disco terapeutico con cui mi sono tolto i dolori di dosso. E' un disco che segna il crocevia della mia vita”. Con "Scaramante", nel 2002, vince il Premio Lunezia come miglior album. Torna al Festival di Sanremo nel 2003 con il brano "Un giorno nuovo", basato sul concetto della "comprensione" e ricco di echi etnici. Segue la raccolta "Un giorno nuovo - live in studio", brani del suo passato artistico riarrangiati e proposti in versione live. Negli anni a seguire si dedica alla Fondazione Fabrizio De André riappropriandosi del suo patrimonio umano e artistico. Nel 2009, la svolta: con la straordinaria partecipazione al programma di Fabio Fazio “Che tempo che fa Speciale Fabrizio
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