Dovrebbe essere un piacere recarsi nell’unico
polmone di verde che è rimasto ad Anzio in località Lido dei Pini. La pinetina
che affaccia sulla litoranea, potrebbe essere un’oasi per i bambini, per gli
anziani e per tutti gli abitanti della zona, ma la sporcizia, la mancanza di
manutenzione, pericolosissime buche non segnalate, pannelli di metallo
fatiscenti utilizzati dai politici per la campagna elettorale, manifesti con
facce sornione dai sorrisi accattivanti dei contendenti alle poltrone,
disseminati fra le erbacce, impediscono ai residenti di vivere questo luogo
come tale. Improvvisamente compare uno scavo di dimensioni notevoli di 15 metri
di lunghezza e 3 di larghezza e profondità. Questo scavo, privo di qualsiasi
cartellonistica che indichi segnalazioni da parte del comune inerente ai lavori
e segnalazione di pericolo, confina con il campeggio, da quale fuoriesce un
tubo del diametro di circa 300 mm, tutto lascia supporre che si voglia
scaricare liquami del suddetto campeggio. Un cartello arrugginito definisce il
luogo “Parco Pubblico”. Che coraggio! Non s’incontrano né famiglie né bambini, solo
qualche povero cristo d’indiano senza tetto, che ha trovato rifugio in una
tenda in fondo alla pineta per nascondersi dal “mondo”.
Gabriella
Padovan
Beppe
De Cesare
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