Confesso che quando mi giunse notizia che stava per essere collocata sui giardinetti della riviera di ponente, in pratica sopra a quello che fu il porto voluto da Nerone, una statua in bronzo che lo rappresenta, tra l’altro un unicum, ebbi timore. Ebbi timore perché oggi il mercato dell’arte, pittura e architettura, è inquinato da opere di pessima qualità che riflettono la scadente professionalità e cultura di sedicenti artisti, sostenuti da critici e acquirenti di pari livello. Dobbiamo tutti rendere merito al sindaco Luciano Bruschini per l’idea e per la felice scelta dell’artista, uno scultore romano, e non poteva essere altrimenti, Claudio Valenti. Egli ha saputo effigiare l’Imperatore anziate con fattezze autorevoli ma ingentilite. Ve n’era bisogno, dato che non era un adone, tuttavia la statua gli somiglia. Lo stile s’ispira alla statuaria romana, ma alcuni particolari chiaramente stilizzati, vedi il naso, conferiscono all’opera dignità autonoma, nel senso che non ci troviamo al cospetto di una pedissequa scultura di maniera. Certamente il risultato è soddisfacente. Mi sia consentita una benevola critica sulle dimensioni poco monumentali. Il basamento lo avrei preferito un poco più basso e la statua un metro più alta. Dobbiamo renderci conto che questo monumento rappresenterà il simbolo di Anzio per i secoli avvenire, quindi sarebbe valsa la pena, esagerare. Gloria al sindaco Luciano Bruschini e allo scultore Claudio Valenti che con quest’opera si sono entrambi consegnati alla storia.
Luglio 2010 Cesare Zaccaria - Anzio
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