IL SALUTO DEL SINDACO:
Saluto le autorità politiche, civili, religiose e militari, le Associazioni combattentistiche e d’arma, la Banda della Città di Anzio, e tutti i cittadini che sono intervenuti a questa importante iniziativa che celebra il 65° Anniversario della Liberazione d’Italia. Un saluto particolare lo rivolgo al Senatore, Candido De Angelis, al Sindaco di Nettuno, Alessio Chiavetta, al Generale di Brigata, Umberto Maria Castelli ed a tutti gli Amministratori Comunali intervenuti a queste celebrazioni. Il 25 aprile è una commemorazione importante, in quanto costituisce una tappa fondamentale per la storia del nostro Paese; ma è anche una Festa, una Festa che ci unisce all’insegna della Libertà, del Tricolore e della Democrazia riconquistata. La Festa della Liberazione, inoltre, celebra l’importante contributo dato dalla Resistenza per un Italia libera ma, prima ancora, celebra i tanti soldati italiani che dopo l’8 settembre, in una situazione complicata, hanno scelto, senza tentennamenti, di schierarsi a difesa della patria e della libertà. Cito un esempio per tutti: i soldati della divisione Acqui morti a Cefalonia. Allo stesso tempo è importante ricordare sempre l’apporto determinante delle truppe anglo americane, fondamentali per la Liberazione dell’Italia, che si immolarono a difesa degli ideali della democrazia. Oggi dobbiamo domandarci se quell’unità che tanti italiani sognavano allora, se pur da diverse angolature, sia compiuta interamente… La Festa della Liberazione ci unisce nei valori positivi della libertà di parola e di associazione, del libero confronto democratico, del suffragio universale come strumento principe del popolo che elegge i propri rappresentanti: su questi valori si fonda l’Italia moderna. Da tutto questo nasce, dopo gli anni della ricostruzione, il grande sviluppo dell’Italia unita. La Festa della Liberazione celebra l’uscita dell’Italia da una guerra che avrebbe potuto segnare la fine del nostro Paese e che, invece, ha segnato la rinascita dell’Italia. Il 25 aprile è la Festa della Liberazione, nella quale si ricordano gli uomini e le donne di tutte le età morti per garantire i diritti civili e la democrazia, dei quali tutti noi oggi godiamo. E’ da condividere l’affermazione del Presidente della Repubblica: “nella Costituzione possono ben riconoscersi anche quanti vissero diversamente gli anni dal 43 al 45, quanti ne hanno una diversa memoria ed esperienza personale o quanti ne hanno giudizi acquisiti. Il messaggio per gli italiani, l’eredità spirituale e morale della Resistenza, la lotta per la Liberazione d’Italia, vivono nella Costituzione: Carta fondante della Repubblica, pietra miliare del nostro agire comune e della nostra rinnovata identità nazionale”. Viva Anzio, Viva l’Italia, Viva La Liberazione.
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