giovedì 19 febbraio 2009

Il senatore De Angelis parla ancora di porti

Interrogazione del Sen . De Angelis a:

- Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti;

- Ministro dell’Ambiente e del territorio;

- Ministero dell’Economia e delle Finanze

Premesse

Gli organi di stampa hanno recentemente pubblicato notizie riguardanti la conclusione dei procedimenti di approvazione dei progetti di costruzione dei porti turistici di Formia, Fiumicino, Civitavecchia. Per il porto di Formia i giornali riportano che il gruppo Ranucci finanziaria e partecipazioni spa ha ottenuto nel corso dell'ultima conferenza dei servizi il via libera al progetto di ampliamento che prevede la possibilità di poter modificare la destinazione dell’attuale piazzale a servizio della nuova banchina commerciale ad area commerciale e direzionale del nuovo porto turistico. La possibilità che un'area demaniale sia utilizzata per fini privati ovvero da chi gestirà il porto per 50 anni è stata avallata dalla Regione Lazio. Nel 2004 la Regione Lazio aveva sollevato una serie di perplessità in merito al progetto, sparite nel 2007 mentre il rappresentante del gruppo, Raffaele Ranucci, era assessore regionale al turismo. Per il porto di Civitavecchia i giornali hanno riportato che la Soc. Porto del Tirreno ha ottenuto parere favorevole anche dalla Regione Lazio per l’utilizzo di aree nell’ambito del porto commerciale per destinarle a edilizia residenziale e commerciale. Per ciò che attiene invece il porto turistico di Fiumicino sembrerebbe che il progetto approvato anche dalla Regione Lazio preveda una volumetria commerciale residenziale assolutamente rilevante che non sembrerebbe compatibile con il piano paesistico regionale ed è ubicato alla foce del Tevere in area vincolata per motivi idraulici. Risulta infatti che alla foce del Tevere saranno quindi ubicati complessivamente 5 porti separati di cui 3 già realizzati (Ostia, porto canale di Fiumara e porto canale di Fiumicino ) e 2 in corso di realizzazione (il porto turistico in parola ed il nuovo porto commerciale di Fiumicino). In considerazione di ciò occorre evidenziare che in sede i conferenza dei servizi per l’esame del progetto definitivo del porto di Anzio è stato rilevato dai rappresentanti regionali:

· che la procedura seguita (DPR 509/97) non era corretta in quanto non applicabile perché il progetto prevede la realizzazione di parti a destinazione commerciale che vengono realizzate a spese della Soc. Capo D’Anzio (61% comune di Anzio 39% Italia navigando) e poi riconsegnate alla amministrazione pubblica; al riguardo il Ministero delle infrastrutture ha dichiarato che il procedimento seguito è corretto. Sembra quindi che , per la Regione Lazio, Società pubbliche non possono realizzare per lo Stato infrastrutture a costo zero per il contribuente mentre Società private possono utilizzare infrastrutture pubbliche senza alcun onere che non sia il pagamento del canone (ad esempio Formia);

· nonostante che il progetto del porto di Anzio sia corredato di Decreto Interministeriale di compatibilità ambientale la regione Lazio ha richiesto di sottoporre nuovamente il progetto a procedura di via ;

· che il progetto non poteva essere approvato in quanto non erano stati ancora eseguiti i lavori di sistemazione e potenziamento della SS. 207 Nettunense nel tratto Aprilia Anzio e la viabilità urbana non era stata adeguata; mentre a Fiumicino il progetto è stato approvato senza che la strada di collegamento sia stata realizzata;

· che i capannoni dei cantieri navali che oggi sono ubicati davanti alle case e precludono la possibilità di vedere il mare dal lungomare cittadino non possono essere realizzati ad oltre 1 chilometro perché troppo alti e precludono la vista; a Fiumicino pare che sono previste almeno tre torri residenziali sulla linea di bagnasciuga senza alcuna prescrizione da parte della Regione;

· che il piano economico finanziario non era stato approvato dalla Agenzia del demanio prima della Conferenza dei Servizi e non erano state indicate le fideiussioni per il rilascio delle concessioni; al riguardo è evidente che il piano economico finanziario viene esaminato nel corso della Conferenza dei Servizi ed infatti la Agenzia del demanio ha espresso in quella sede parere favorevole; in merito alle fideiussioni viene da chiedersi come sia possibile dire che una Società pubblica partecipata al 100% dal Comune di Anzio ed al 39 % dallo Stato non sia in grado di prestare alla P.A. fideiussioni? Nel caso di Fiumicino il Piano economico finanziario è stato approvato dalla Agenzia del Demanio prima della Conferenza dei Servizi? Quali fideiussioni sono state presentate in quella sede dalla Società proponente?

Si chiede quindi di sapere :

- quali siano le procedure che sono state seguite per la realizzazione dei porti turistici citati e relativo stato di attuazione;

- quali siano le iniziative di controllo e vigilanza che i Ministeri in indirizzo intendono adottare sui procedimenti in corso;

- se non sia il caso di esaminare per l’area di Fiumicino tutti i progetti in corso e le opere già realizzate in maniera unitaria essendo gli stessi ubicati alla foce dei Tevere in area di esondazione con gravi problemi ambientali.

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Roma, 19 Febbraio 2009

Sen. Candido De Angelis

Il senatore Candido De Angelis ha presentato un'interrogazione al ministro delle infrastrutture per chiedere accertamenti sulle procedure adottate per il via libera ai porti privati di Formia, Fiumicino e Civitavecchia dopo che la Regione Lazio ha dato parere negativo a quello pubblico di Anzio. “Secondo la Regione Lazio, Società pubbliche non possono realizzare per lo Stato infrastrutture a costo zero per il contribuente mentre Società private possono utilizzare infrastrutture pubbliche senza alcun onere che non sia il pagamento del canone” – rileva il senatore. Nell'interrogazione si fa riferimento al fatto che a Formia il gruppo Ranucci finanziaria e partecipazioni spa “ha ottenuto nel corso dell'ultima conferenza dei servizi il via libera al progetto di ampliamento che prevede la possibilità di poter modificare la destinazione dell’attuale piazzale a servizio della nuova banchina commerciale ad area commerciale e direzionale del nuovo porto turistico. La possibilità che un'area demaniale sia utilizzata per fini privati ovvero da chi gestirà il porto per 50 anni è stata avallata dalla Regione Lazio. Nel 2004 la Regione Lazio aveva sollevato una serie di perplessità in merito al progetto, sparite nel 2007 mentre il rappresentante del gruppo, Raffaele Ranucci, era assessore regionale al turismo”. Per Fiumicino “sembrerebbe che il progetto approvato anche dalla Regione Lazio preveda una volumetria commerciale residenziale assolutamente rilevante che non sembrerebbe compatibile con il piano paesistico regionale ed è ubicato alla foce del Tevere in area vincolata per motivi idraulici”. Per Civitavecchia “è stato riportato che la Soc. Porto del Tirreno ha ottenuto parere favorevole anche dalla Regione Lazio per l’utilizzo di aree nell’ambito del porto commerciale per destinarle a edilizia residenziale e commerciale”. Il senatore chiede al ministro “quali siano le procedure che sono state seguite per la realizzazione dei porti turistici citati e relativo stato di attuazione, le iniziative di controllo e vigilanza che i Ministeri in indirizzo intendono adottare sui procedimenti in corso, se non sia il caso di esaminare per l’area di Fiumicino tutti i progetti in corso e le opere già realizzate in maniera unitaria essendo gli stessi ubicati alla foce dei Tevere in area di esondazione con gravi problemi ambientali”. De Angelis replica anche all'assessore regionale Montino che ha parlato di iter fuorilegge e auspicato l'intervento della Corte dei Conti rispetto al progetto di Anzio: “Se ne occupi pure, ci mancherebbe. Il Ministero dice che l'iter è corretto, mentre la Regione continua a occuparsi solo dei porti degli amici degli amici. Auspico che sia la Procura, invece, a occuparsi della Regione Lazio oltre che per lo scandalo della sanità anche per quello dei 'pizzini' denunciato da un ex assessore”.


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