Intorno alle ore
06:00 circa di sabato 16 febbraio 2013 perveniva una segnalazione alla sala operativa
della Guardia Costiera di Anzio riguardante l’affondamento, agli ormeggi, di due
unità della “piccola pesca” di stanza nel porto di Anzio. Sul posto veniva
quindi inviata una pattuglia di militari che constatavano la fondatezza della
segnalazione. Immediatamente il personale della Guardia Costiera di Anzio, sotto
la direzione del Comandante del Porto, T.V. (CP) Luigi VINCENTI, metteva in atto
le procedure d’emergenza previste dal piano antinquinamento del Compartimento
Marittimo di Roma, comandato dal C.V.(CP) Lorenzo SAVARESE. Le due unità da
pesca, risultavano infatti adagiate sul fondo marino, su un fondale di circa 2,5
metri all’intero della darsena della piccola pesca. Al fine di scongiurare e
prevenire eventuali danni all’ambiente marino ed evitare che eventuali
fuoriuscite di gasolio potessero espandersi, coinvolgendo un’area più estesa,
peraltro verso la zona del porto più a stretto contatto con la città (ove vi è
la presenza di diverse attività commerciali molto frequentate soprattutto nel
fine settimana), con l’ausilio del battello veloce GC B89 venivano posizionate
in mare delle “panne galleggianti” che permettevano di circoscrivere
l’area, inoltre, al fine di
assorbire l’esigua quantità di idrocarburo presente in superficie, venivano
impiegati dei teli assorbenti che permettevano, mentre le operazioni di recupero
delle due unità venivano prontamente avviate, di assorbire l’idrocarburo in
sospensione. L'operazioni di
recupero delle due unità erano svolte, sotto la supervisione del personale
della Guardia Costiera Neroniana, da una squadra di sub intervenuta sul posto su
chiamata dei due proprietari delle unità da pesca
affondate. Una volta riportate
in galleggiamento quindi, una alla volta, le due unità venivano trasferite via
mare presso i vicini cantieri navali ove venivano alate a
secco. Un intervento
d’urgenza per la Guardia Costiera di Anzio realizzato in stretta collaborazione
e sinergia con Comune di Anzio – Ufficio Ambiente e gli operatori portuali,
anche in termini di dotazioni tecniche messe a disposizione e non immediatamente
reperibili sul mercato, che sotto il duplice aspetto di tutela dell’ambiente
marino e di rimozione dei due scafi affondati veniva portata a compimento con
successo nelle prime ore del pomeriggio. Contestualmente alle
operazioni di recupero scattavano quindi i primi accertamenti per individuare le
cause di tali affondamenti, che dalle prime informazioni assunte sembrerebbero
essere avvenuti tra le 02:00 e le 05:00, inoltre l’Autorità
Marittima di Anzio, come previsto in questi casi, ha avviato un’inchiesta
amministrativa che farà luce sulle cause dei due affondamenti. Per la cronaca, una delle unità è quella che, domenica 27 gennaio 2013, ha permesso a Davide Barillari, Alessandro Di Nicola, Cristoforo Tontini ed altri rappresentanti del Movimento 5 Stelle di Anzio e Nettuno, di "sbarcare" in modo pacifico e simbolico ad Anzio. Sarà una coincidenza?
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