mercoledì 10 ottobre 2012

ANZIO: SANZIONATO UN PESCHERECCIO INTENTO A PESCARE A STRASCICO SOTTO COSTA.


Dallo scorso 3 ottobre ha avuto termine il periodo di fermo pesca e la Guardia Costiera di Anzio, coordinata dal Tenente di vascello Luigi VINCENTI, ha avviato una campagna di contrasto al fenomeno della pesca illegale sottocosta; una maggiore attenzione peraltro richiesta proprio dagli stessi operatori del settore nel recente incontro svoltosi presso la sede del Circomare Anziate nel mese di settembre. Nella giornata del 10 ottobre, la Motovedetta CP 2099, durante una mirata attività di pattugliamento nell’area di giurisdizione del Circomare Neroniano, competente per i comuni di Anzio e Nettuno, ha individuato un peschereccio della locale marineria intento a praticare la pesca sotto costa, come noto, vietata per tutte le unità a strascico al di sotto delle 3 miglia di distanza dalla costa. Salata la sanzione per il comandante dell’unità e per il titolare della licenza (che in alcuni casi posso coincidere). Infatti la normativa di settore prevede per tali casi una sanzione amministrativa di € 4.000, il sequestro dell’attrezzo e l’applicazione di una sanzione accessoria consistente nell’attribuzione di sei punti al comandante del’unità e sulla licenza di pesca. La nuova normativa di settore infatti oltre ad inasprire le sanzioni ha previsto un sistema a punti che prevede la sospensione dell’attività di pesca da parte del comandante dell’unità per un periodo di 15 giorni al raggiungimento dei 18 punti, fino ad arrivare alla revoca della licenza di pesca una volta raggiunti i 90 punti.La Guardia Costiera di Anzio coglie l’occasione per sensibilizzare gli operatori del settore sulla necessità di osservare le normative vigenti, in particolar modo con riguardo a limiti e divieti e rende noto che l’attività di controllo lungo le coste di competenza proseguirà anche nei prossimi giorni. Giova ancora una volta ricordare il notevole impatto ambientale che scaturisce dalle attività di pesca svolte sottocosta, che pregiudicano il normale ripopolamento delle specie ittiche nel loro stato giovanile, minando così, al contempo, la possibilità di pesca futura a danno di chi invece rispetta le regole.

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