L’atto di citazione
contro Marinedi srl, per riprenderci il 39% delle quote della “Capo d’Anzio”,
purtroppo è tardivo ed alla fine sarà una causa a “perdere” che potrebbe
costare ai cittadini di Anzio svariati milioni di euro in quanto le azioni non
saranno più valutate al valore nominale ma a quello di mercato rafforzando, di
fatto, la posizione di Renato Marconi. Come non pensare “male” dopo che per
circa tre anni il parere legale è stato segretato nel cassetto del dirigente
della ragioneria e come non pensare male dopo che, per averne una copia, ho
dovuto sporgere una denuncia presso le Autorità Competenti? Come mai l’azione
legale non è stata avviata tre anni fa al valore nominale delle azioni e la si
fa oggi dopo che, per anni, quel parere non è stato mai utilizzato nonostante
il voto unanime in tal senso del Consiglio Comunale? Perché hanno “obbligato”
il dottor D’Aprano a scrivere quella lettera perentoria agli ormeggiatori
che è servita alla controparte per ricorrere al TAR e per far paralizzare
il tutto? D’Arpino e Pusceddu si sono concretamente dimessi dalla “Capo d’Anzio”?
Quando mi sono dimesso da Capogruppo o da Presidente della Commissione
Ambiente, ho protocollato una formale lettera di dimissioni ed altri hanno
preso o prenderanno giustamente il mio posto, ma siamo ad Anzio dove tutti,
giovani dirigenti compresi, annunciano quotidianamente dimissioni per mettere
“pressione” al politico di turno e per avere maggiori “attenzioni”
dall’Amministrazione. Tanto domani è un altro giorno, chi volete si ricordi
delle dimissioni annunciate, dibattute sulla stampa e mai formalizzate?
Marco Maranesi
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