Costruita dal cardinale Alessandro Albani (nipote di Clemente XI) fra il 1740 ed il
lunedì 30 giugno 2008
Villa Albani
Villa Adele
Originariamente villa Cesi, è stata la prima villa cardinalizia anziate eretta da Bartolomeo Cesi nel 1615, nel luogo dove sorgeva la torre detta d'Imperio. La villa divenne nel corso dei secoli di proprietà dei Cesi, dei Pamphili, dei Doria Pamphili, dei Borghese e degli Aldobrandini. Il nome villa Adele apparve nel 1800, quando i proprietari erano il principe Francesco Borghese e sua moglie Adele. Nel 1911 è acquistata dalla Banca d'Italia e nel 1927 è realizzata la "Sala delle Conchiglie". L'avancorpo dell'edificio, che divenne Grand Hotel Excelsior e Palace Hotel, è completato nel 1928. Nel 1937 diviene sede della segreteria generale dei Fasci all'estero. Nel 1964 è acquistata dal comune di Anzio per essere adibita a scuola elementare e parco pubblico. Adesso, in una delle sale, è stato collocato il "museo dello sbarco": espone uniformi, armi, decorazioni, documenti, piani di battaglia, foto di veterani, oggetti d'uso quotidiano, tutto rigorosamente autentico. Il museo è completato da: fototeca, nastroteca, biblioteca, emeroteca, bandiere, raccolte di stampe d'epoca, motoveicoli. Molti reperti provengono direttamente dai fondali del mare di Anzio, dove giacciono a varie profondità mine, proiettili, aerei, navi da battaglia e da carico, mezzi da sbarco, minisommergibili. E' anche sede della biblioteca comunale, dell'assessorato alla cultura, del museo archeologico.
Anzio: La Festa di S. Antonio da Padova
La festa del Patrono di Anzio, S. Antonio da Padova, ha lasciato un bellissimo ricordo anche nel 2008, con l’ultimo fine settimana di giugno dedicato alla tradizione, alla fede ed al divertimento. Tra le numerose manifestazioni risalta la secolare processione del Santo per le vie del centro storico e quindi, la statua del Santo su un peschereccio che ha fatto il giro del porto benedicendo i pescatori e la città dal mare. Presenti alla processione del sabato il senatore Candido De Angelis, già Sindaco di Anzio, insieme all’attuale sindaco, Luciano Bruschini, al sindaco di Nettuno, Alessio Chiavetta, ed a numerose autorità civiche e militari. Domenica 29 giugno, dopo la distribuzione, nella mattinata del pane di S. Antonio in Piazza Pia, nella serata il mega concerto di Paolo Belli e la sua orchestra, in Piazza Garibaldi. La festa è terminata con i tradizionali e spettacoli fuochi pirotecnici dal porto di Anzio.
sabato 28 giugno 2008
La famiglia DEL GIUDICE
Titoli: nobile, duca di Tortora col predicato di Tracchina
Dimora: Napoli, Belmonte Calabro
Originaria di Amalfi nota già nel XI secolo. ROBERTO castellano di Trani con Federico II; DIONISIO e MARINO “Regi Segretari” di province per re Carlo I d’Angiò; GIOVANNI arcivescovo di Salerno nel 1320; MARCO consigliere regio della regina Giovanna I; FABIO cavaliere dell’Ordine di Malta nel 1591; il casato si diramò in Messina, Napoli, Salerno; DIEGO ANDREA, patrizio di Amalfi, si trasferì in Belmonte Calabro nel 1631; un ramo di Amalfi ebbe il possesso di Cutera e San Polo in Calabria dal 1597 al 1731, il casato venne dichiarato ammissibile nelle Regie Guardie del Corpo nel 1835; parteciparono alla campagna del 1860/61 per la difesa del Regno delle Due Sicilie i seguenti personaggi del casato: ANDREA 1° tenente della “Gendarmeria Reale a Cavallo”, ANIELLO 1° tenente del “4° Battaglione Cacciatori”, FERDINANDO alfiere (sottotenente) “13° Reggimento Fanteria di Linea Lucania” che venne decorato al merito per la battaglia di Capua, LUCIANO 1° tenente del “12° Reggimento Fanteria di Linea Messina”, RAFFAELE maggiore del “9° Battaglione Cacciatori” decorato della Croce Ufficiale di San Giorgio per i combattimenti in Sicilia, ferito sul Volturno nella battaglia del 1° ottobre, decorato al merito con la Croce dell’Ordine di Ferdinando I. Con RR. LL. PP. (regie lettere patenti) del 10 giugno 1913 il ramo di Amalfi per successione della famiglia Vitale ottenne il titolo di duca di Tortora col predicato di Trecchina. Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.
Arma: inquartato di rosso e nero alla croce patente d’argento
La famiglia BARTOLI
BARTOLI di Carrara
Titoli: duca di Castelpoto, col predicato di Carrara
Dimora: Napoli
Antica famiglia di Vituliano, si trasferì a Benevento , dove nel 1695 ottenne onori e l’iscrizione al quel patriziato. Ottenne il possesso delle terre di Castelpoto nel 1693, di Carrara nel 1730, decorato del titolo di duca su Castelpoto nel 1718. DOMENICO ultimo intestatario iscritto nei Cedolari del Principato Ultra; eredi GENNARO, OTTAVIO ufficiale del Regio Esercito, viventi nella prima metà del XX secolo.
Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.
Arma: innestato merlato in banda di sei pezzi, il primo d’oro ad una stella di rosso, il secondo di rosso ad una stella d’oro.
La famiglia DE ANGELIS
DE ANGELIS
Titoli: marchesi e patrizi di Trani.
Dimora: Napoli, Trani.
Secondo il Mugnos e il Palizzolo il casato discende dall’imperatore bizantino Isacco Angelo i cui parenti dovettero rifugiarsi in Italia; tesi avvalorata da re Ferrante d’Aragona che concesse a FRANCESC0 de Angelis il comando di mille cavalieri senza alcuna plausibile spiegazione, ma solo per “lo splendore dei suoi gloriosi avi”. Stanziata ad Amalfi nel XIII secolo da cui si diramò in varie città d’Italia. Ascritta a Napoli al seggio di Porto, in Trani al seggio di Campo dei Longobardi, in Tropea al seggio di Portercole, Foggia, Aquila, Malfatta, Teano ed in Romagna. Possedette numerosi feudi. Cavalieri di Malta, Calatrava, Santo Stefano e dell’ordine Costantiniano. Il ramo di Teano si estinse nel XVII secolo, mentre prosperò quello di Trani e Bari che, quest’ultimo, aggiunse il cognome Effrem. Il ramo di Trani ottenne il titolo di marchese di Ceglie nel 1633, principe di Bitetto nel 1649, principe di Mesagne passati poi ad altre famiglie. Marchesi di Trentenara nel 1710. Iscritti nel 1804 al Registro delle Piazze Chiuse.
BARTOLOMEO cavaliere della Pentecoste nel 1272; GIACOMO barone del contado di Teano nel 1303. GUGLIELMO capitano della città dell’Aquila nell’anno 1332;
ANTONIO e GIOVANBERNARDINO cavalieri aurati (cavalieri della Guardia Onorifica) di Carlo V nel 1546.
TOMMASO alfiere (sottotenente) del “6° Reggimento Farnese” partecipò alla campagna del 1860 per la difesa del Regno delle Due Sicilie, distintosi nella battaglia di Castelmorrone, cadde prigioniero a Caserta il 2 ottobre.
Il casato è iscritto nel libro d’oro della nobiltà italiana; iscritto nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.
Arma: d’azzurro alle tre fasce d’argento.
Anzio: Grest 2008
Per il secondo anno consecutivo Padre Giuseppe, parroco della Chiesa dei SS. Pio ed Antonio di Anzio, un vulcanico e straordinario trascinatore di ragazzi, ha voluto e promosso la realizzazione del Grest (gruppo estivo) 2008. Circa settanta ragazzi dai sei ai tredici anni che si sono iscritti all’edizione di quest’anno, quasi il doppio di quello del 2007. Giorgio De Santis, pittore, titolare dello studio d’arte “Incontro”, in Via di Porto Neroniano 17, ad Anzio, sempre molto attento e disponibile ai problemi sociali, è il responsabile operativo del progetto. Giorgio fa un resoconto delle attività svolte; innanzi tutto dice “Il Grest non è un baby parking, né una colonia estiva, ma ha uno scopo molto particolare che si può così sintetizzare:
- Far rispettare, dai partecipanti, le regole di comportamento di carattere morale raccolte in un decalogo;
- Creare uno spirito di sana competizione tra le squadre, tenendo però sempre presente il principio del barone de Coubertin, dell’Importante è partecipare;
- Inculcare e rafforzare il rispetto per la natura, l’amore per il bello, per l’estetica, per l’arte, in ogni sua forma ed espressione, soprattutto per la solidarietà verso i più deboli;
- Far vivere in prima persona ai ragazzi esperienze uniche e straordinarie nel campo della scienza e della tecnica;
- Rafforzare i valori della famiglia, della fede e dei valori cristiani;
- Far scoprire ai ragazzi il piacere delle escursioni in boschi e luoghi non ancora completamente contaminati.
In questa ottica, continua De Santis, sono state organizzate le seguenti attività:
a) Cancellazione delle scritte sui muri armati di guanti, pennelli e vernice i ragazzi hanno coperto scritte devastanti per opera dei soliti “writers”;
b) Pulizia spiaggia, con guanti e sacchi di plastica ogni squadra ha cercato di raccogliere quanti più rifiuti possibili sulla spiaggia dei Marinaretti, in maniera differenziata; la squadra che raccoglieva più rifiuti prendeva più punti;
c) Corso di pittura, tenuto ai ragazzi dal famosissimo pittore livornese Riccardo Chirici che durante il corso, insieme al Grest, ha eseguito un’opera che in seguito è stata venduta all’asta, il ricavato di circa 800 euro è stato donato in beneficenza alla Parrocchia di Piazza Pia, di padre Giuseppe. Giorgio De Santis ci tiene a sottolineare il generosissimo gesto del maestro Chirici, il quale, oltre a venire appositamente da Livorno per partecipare all’iniziativa, ha anche donato la sua opera, di grande valore commerciale;
d) Esperimenti sotto la guida molto professionale ed umana del nostro concittadino Marziano Pucci durante i quali i ragazzi del Grest hanno potuto vedere, toccare utilizzare e cercare di costruire un’elettrocalamita, la pila di Alessandro Volta e la radio a galena, esperienza veramente unica;
e) Gare di atletica a squadre con le specialità dei
f) Composizione grafica sul tema della famiglia utilizzando i materiali più disparati ed ispirati all’originalissima opera di Elettra De Santis, con opere ricche di fantasia.
Ci sono state anche gare di cultura, giochi d’acqua ispirati alla trasmissione “Giochi senza frontiere”. Venerdì 27 giugno la conclusione di questa straordinaria manifestazione presso il piazzale della parrocchia dei SS. Pio ed Antonio, con tutti i ragazzi al completo, accompagnati dai genitori, con gli animatori e tutti quelli che hanno contribuito alla perfetta riuscita dell’evento. A seguire una cena, la proiezione degli eventi più significativi, la premiazione con diplomi e medaglie di tutti i partecipanti, con momenti toccanti come la consegna simbolica dei “Semi dell’Amore” da parte di un bambino al suo papà e la consegna del testimone da parte di Giorgio De Santis a Padre Giuseppe, affinché sia affidato al nuovo responsabile del Grest, che condurrà la seconda frazione della staffetta, cercando di ottenere maggiori successi. Un ringraziamento di cuore a Giorgio De Santis che si è tuffato in questo progetto con tutte le sue energie, la sua gioia, creatività ed anche risorse economiche. Giorgio a sua volta vuole sottolineare lo straordinario impegno e lo spirito di sacrificio di Suor Antonietta, della signora Marina, di Patrizia Barbetti, di Franco Puccillo, di Federico, delle gemelle Miriam e Josephine, il genio e la disponibilità del Maestro Chirici e di Marziano Pucci; si ringrazia anche lo stabilimento “Tirrena” per l’ospitalità, il bagnino Massimiliano, Incisport per le medaglie, By By Brasil per le attrezzature tecniche, Adriano Faccenda per l’apporto tecnico, ma soprattutto per la grande volontà, il forte carisma, la determinazione e l’immenso amore per i ragazzi di Padre Giuseppe. Grazie ragazzi per la vostra entusiasmante partecipazione, senza di voi non si sarebbe potuto realizzare nulla, ma ce l’abbiamo fatta alla grande. Arrivederci al Grest 2009.
venerdì 27 giugno 2008
Angelita di Anzio
Un militare del corpo dei Reali Fucilieri di Scozia, S.C. Hayes, sbarcato ad Anzio con le truppe anglo-americane, trovò una bimba sola e sconsolata che piangeva sulla spiaggia, la bimba fu accolta tra i soldati e chiamata Angelita. Nel mezzo di uno dei pesanti bombardamenti della testa di ponte di Anzio da parte dell'artiglieria Tedesca, pochi giorni dopo il suo ritrovamento, Angelita morì insieme alla crocerossina che la accudiva, senza che fosse scoperta la sua vera identità. Il monumento alla bimba, assunta come simbolo dello sbarco di Anzio e della brutalità della guerra, poggia su un semplice basamento lungo la riviera di ponente, in un piccolo slargo, realizzata il 22 gennaio 1979. Rappresenta una bimbetta esile e stilizzata che libera dei gabbiani in un agile ed armonico volo. La statua di bronzo è opera dello scultore Sergio Capellini.
giovedì 26 giugno 2008
Anzio: Marco Laurini ringrazia.
L'associazione “Nati 2 Volte” intende ringraziare il Consigliere Comunale di Anzio, Pino Ranucci, che ha devoluto all'Associazione le proprie competenze concernenti i gettoni di presenza dei Consigli Comunali e delle Commissioni Consiliari. Oltre ad un sentito ringraziamento non crediamo ci sia la necessità di dire altro a Pino se non un caloroso in bocca al lupo per il suo impegno politico che per noi si è concretizzato in un aiuto economico per le nostre molteplici e, spesso, molto costose attività. Oltre al corso di fisiokinesi terapia ed attività motoria in acqua appena concluso (ottobre 2007-maggio 2008) presso la piscina di Colle Cocchino ed all'attività equestre per disabili, ancora in corso presso lo splendido Centro Ippico del Levante di Ezio Pollastrini, che vede la partecipazione di 20 ragazzi/e diversamente abili istruiti da operatori di ippoterapia qualificati FISE e l'utilizzo di quattro cavalli di indole docile e particolarmente addestrati per questa pratica ludico-riabilitativa, è partita lunedì 23 giugno (per concludersi l'11 agosto 2008)
Il Presidente dell'Associazione Nati 2 Volte Marco Laurini.
mercoledì 25 giugno 2008
AnzioEstateBlu 2008
Ornella Vanoni il 27 luglio, Maurizio Battista il 2 agosto, Alex Britti il 4 agosto, Marco Marzocca il 5 agosto, Mario Biondi il 17 agosto, i cabarettisti di Zelig il 22 agosto saranno alcuni dei grandi protagonisti del programma di AnzioEstateBlu 2008 pianificato dall’Assessore alla Cultura, Sport e Turismo, Umberto Succi in collaborazione con il Sindaco, Luciano Bruschini. “Di fatto – dice l’Assessore, Umberto Succi – il programma di AnzioEstateBlu 2008 partirà da questo fine settimana con il concerto, in Piazza Garibaldi, di Paolo Belli con a seguire lo spettacolo pirotecnico sul Porto in onore di S. Antonio da Padova. In queste ore conto di definire tutti i dettagli di un altro grande evento musicale previsto per il mese di agosto”. Il cartellone degli eventi sarà arricchito dal quarto appuntamento con
Luigi D'Arpino presidente del CDA della Capo d'Anzio Spa
L’Assemblea dei Soci della Capo d’Anzio Spa, su designazione del sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, ha approvato la nomina dei nuovi membri del Consiglio d’Amministrazione in rappresentanza del socio di maggioranza (Comune di Anzio 61% del capitale sociale).
ANZIO: NERONIANA – RACCONTANDO UN IMPERATORE
Il progetto si articola in 4 incontri, da effettuarsi presso il giardino del sito archeologico della villa di Nerone ad Anzio, fra luglio e agosto, nella forma della lettura-concerto, con introduzione esplicativa ad opera del Angelo Favaro dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Gli appuntamenti hanno carattere divulgativo e di intrattenimento, senza far venir meno la precisione scientifica della lettura e dell’interpretazione dei testi classici, che sarà affidata a 4 voci di attori, preparati all’uopo. Si intende svolgerli nel secondo pomeriggio, fra le ore 19.00 e le ore 20.30, o se vi fossero adeguate illuminazione e copertura con tenda o teli di riparo dall’umidità, anche in serata, post coenam. O ancora in altro luogo ritenuto opportuno dalla Amministrazione. Inoltre, per rendere l’effetto ancor più piacevole e accattivante la fruizione, si prevede di far precedere le letture e seguire le stesse da un concerto di arpa classica, con performance di danza.
martedì 24 giugno 2008
PASSAGGIO DI CONSEGNE AL ROTARY CLUB GOLFO D’ANZIO
Venerdì 20 giugno, all’Hotel Lido Garda di Anzio, il Dott. Alfredo Cugini ha passato la “Campana” al Dott. Michele Miceli. Il Dott. Cugini, visibilmente emozionato, dopo aver salutato gli ospiti presenti, ha ricordato i momenti salienti del suo anno di presidenza, i numerosi progetti realizzati, gli ottimi rapporti con gli Enti locali e gli autorevoli relatori presenti durante le conviviali. C’è stato poi il momento dei ringraziamenti al Governatore del Distretto 2080, Ing. Franco Arzano, al Governatore eletto Ing. Alberto Cecchini, ai membri del Consiglio Direttivo e, last but not least, alla moglie Sig.ra Daniela, che gli è sempre stata accanto condividendo con lui quest’esperienza. Dopo il passaggio del “Collare” ha preso la parola il nuovo Presidente. Il Dott. Miceli, dopo aver illustrato il tema scelto dal Presidente Internazionale, “Concretizza i sogni” ed i progetti che intende realizzare, ha esortato i soci ad imitare i rematori della nave romana presente nel logo del Club. Per sfondare le navi nemiche è necessario il concorso di tutti i rematori; quindi, ha concluso “Remiamo insieme e tutti nella stessa direzione”. Ha infine presentato lo “Staff” che lo affiancherà. Al Dott. Cugini le nostre congratulazioni per l’ottimo lavoro svolto, al Ten. Col. Miceli l’augurio di proseguire sugli stessi livelli eccellenza ed il nostro “In bocca la lupo”.
Anzio: Miseria e Nobiltà (di M. Letizia Perrini)
“Miseria e Nobiltà”: quando il Teatro diventa palestra formativa ideale per i giovani. Quanto si è materializzato sul palco della scenografica Sala degli Specchi di Anzio ha dello stupefacente: il Paradiso sul Mare ha, infatti, funto da ricca cornice nella quale il pubblico ha avuto l’occasione di ammirare, domenica 8 Giugno, i giovani attori dell’associazione culturale “Polimnia”. Portata in scena è stata la più classica e la più nota tra le commedie napoletane: “Miseria e Nobiltà”, del famoso drammaturgo E. Scarpetta. Ambientata nell’ottocentesca capitale partenopea, pone argutamente in luce i vizi e le virtù dei popolani come degli aristocratici dell’epoca, il finto perbenismo come l’arrampicamento sociale dei protagonisti. Nella suddetta opera, di non semplice approccio come si potrebbe di primo acchito pensare, questi non esattamente neofiti del mondo teatrale (si ricordano tra gli altri i già interpretati “L’uomo, la bestia e la virtù” di L. Pirandello e “Rospacennere”, storia della gatta Cenerentola narrata in dialetto napoletano secentesco) hanno espressivamente recitato in dialetto napoletano, con destrezza notevole e naturale. Da quasi professionisti. Capitanati dal regista M. Spinocchio e da V. Locati co-regista, i ragazzi hanno saputo magistralmente intrattenere il pubblico con le facezie tipiche della commedia napoletana, rivisitate ad ogni modo da una verve a dir poco abbacinante, che ha lasciato a dir poco basiti gli astanti intervenuti per la prima volta, e peculiare, tuttavia, di quest’interessante combriccola. Il plauso del pubblico è stato caloroso come folta è stata la partecipazione, elementi quanto mai incoraggianti per gli attori, data la totale autarchia dell’associazione. Quest’ultima ha dovuto finora affrontare la totale assenza di una sala prove vera e propria finanche di un palco - condizioni essenziali perché uno spettacolo sia degnamente allestito e, nonostante ciò, il livello di questo in particolare è andato molto oltre- mancanza alla quale le famiglie dei ragazzi hanno supplito con la loro disponibilità (con tanto di messa a disposizione di salotti, soggiorni e seminterrati) quando anche chi poteva ha preferito non concedere un contributo concreto. Ciò dispiace ed amareggia, in quanto sembrerebbe imperante il concetto di “Teatro” quale mero e futile passatempo, non essendo –erroneamente- considerato il fondamentale e decisivo fattore formativo, concernente la crescita personale, culturale ed artistica del giovane che si appresta a debuttare in società. Aspetto ampiamente dimostrato e confermato quella sera. Oltremodo gradita è stata dunque la partecipazione del primo cittadino di Nettuno, A. Chiavetta, al quale i ragazzi come il resto della cittadinanza auspicano di eseguire un vigoroso, pragmatico potenziamento delle strutture con intenti di promozione culturale del territorio, magari la creazione di nuove (come ad esempio un teatro comunale) al fine di offrire a questi come a tanti altri ragazzi la ghiotta occasione per poter esprimere il proprio estro e conferire così il maggior lustro possibile ad un Comune così pregno di fermento artistico. Del quale questi giovani attori – un giorno professionisti, chissà!- hanno dimostrato di essere promettente parte integrante.
lunedì 23 giugno 2008
La Festa di S. Antonio Abate a Falasche.
Nel 2008 la città di Anzio ha festeggiato S. Antonio Abate, patrono della frazione di Falasche. La tradizione della festa dura ormai da più di mezzo secolo e quest’anno è iniziata mercoledì 18 giugno con l’apertura dello stand gastronomico che ha preparato gli spaghetti cacio e pepe, mentre si svolgeva nel centro sportivo dell’oratorio parrocchiale il 1° Festival Salsero delle Falasche. Giovedì 19, dopo
Anzio, i luoghi della memoria: Cimitero di Guerra Britannico.
Anzio: La festa di S. Antonio da Padova
“Dopo cinque anni, in occasione della Festa del Santo Patrono di Anzio, le bancarelle per la vendita di prodotti alimentari saranno nuovamente dislocate sul nostro territorio in zona Piazza Primo Maggio. Inoltre abbiamo consentito all’Associazione Artigiani l’utilizzo dell’area per quanto concerne il settore non alimentare”. Lo ha detto l’Assessore alle Attività Produttive, Pasquale Perronace, che insieme all’Assessore al Turismo, Umberto Succi, è impegnato nell’organizzazione dei Festeggiamenti in onore di S. Antonio da Padova che prevedono, per domenica 29 giugno alle
PROGRAMMA S. ANTONIO 2008
FESTEGGIAMENTI CIVILI E RELIGIOSI
giovedì 26 – venerdì 27 giugno 1° raduno motoryacht d’epoca Anzio 2008 “Scafi d’amare” a cura dell’ass. ASDEC sez. sportiva centro sud
SABATO 28 GIUGNO
- ORE 16.00 TROFEO S. ANTONIO – Molo Innocenziano - Memorial “Benedetto Petriconi” gara sportiva con canna da punta riservata ai bambini dai 7 ai 10 anni e ai ragazzi dagli 11 ai 14 anni;
- Ore 19.00 Solenne Celebrazione Eucaristica celebrata da S.E. Mons. Gianfranco Girotti –
- Ore 21.00 Solenne processione a “terra” e a “mare” con l’effige del Santo
DOMENICA 29 GIUGNO
- ore 10.00 solenne S. messa cantata celebrata da S. E. Marcello Semeraro, Vescovo Diocesi di Albano con benedizione e distribuzione del pane dei poveri o “Pane di S. Antonio”
- ore 11.00 Piazza Pia “BOMBOLO, MERENDINA E CIPOLLINO” giochi di animazione per bambini
- dalle ore 15.00 Arenile di Ponente “Giochi a Mare” in collaborazione con l’Ass. Atletica Anzio e Ass. Anzio surf
- ore 17.00 Piazza Pia “I SALTINBAMCHI” Spettacolo d’arte circense all’aperto
- ore 21.30 Piazza Garibaldi - concerto PAOLO BELLI & BIG BAND
- ore 23.30 SPETTACOLO PIROTECNICO
domenica 22 giugno 2008
Anzio: Domenica 22 giugno 2008
sabato 21 giugno 2008
Fiaccolata per Padre Pio
Nel 2008, ancora una volta la città di Anzio ha organizzato la tradizionale Fiaccolata in onore a Padre Pio, grazie ai gruppi di preghiera ed a Padre Giuseppe, della Chiesa dei Santi Pio ed Antonio. Il corteo partito nella serata di sabato 21 giugno 2008 dalla chiesa di Piazza Pia, ha percorso Viale Paolini e Via di Villa Borghese per giungere all’Ospedale Civile di Anzio, dove si trova la statua del Santo di Pietrelcina e dove i fedeli hanno pregato e ricevuto la benedizione del parroco anziate. Un pellegrinaggio di fede, che ha rischiarato la notte di Anzio con le mille fiaccole portate dai fedeli e la parola di conforto di Padre Giuseppe per gli ammalati che si trovano nell’ospedale di Anzio-Nettuno; un messaggio caro a Padre Pio, che ne ha fatto un motivo di vita.
venerdì 20 giugno 2008
Agrippina
Agrippina nacque da Germanico, fratello del futuro imperatore Claudio e da Agrippina Maggiore, nipote di Ottaviano Augusto. Fortissimamente convinta dell'importanza della propria stirpe, ambiziosa, dominatrice, ma anche accorta, lungimirante, pregna di senso dello Stato, Agrippina fu una delle più significative figure femminili dell'Impero Romano, e l'unica che riuscì a conseguire uno status effettivo comparabile a quello di un Principe-donna, ovvero di un'autentica Imperatrice (in latino non esiste neppure in nuce un senso femminile di "Princeps"; Virgilio ricorse alla nozione di "dux femina", En. 1.364, per cercare di definire Didone agli occhi dei Romani). Respinta dalla mentalità patriarcale di Roma, fu isolata, umiliata e perseguitata dal figlio, il Principe Nerone, con il quale si estinse la dinastia Giulio-Claudia. Sulla storia e le gravi vicende della sua dinastia, Agrippina scrisse dei Commentari, utilizzati da Tacito e Plinio il Vecchio come fonte storica. Fu la fondatrice della moderna Colonia sul Reno (Colonia Agrippinense), sorta su un pacifico patto di convivenza tra i veterani romani delle campagne germaniche ed il popolo germanico degli Ubii, alleati dei Romani dai tempi di Giulio Cesare. Gli abitanti di questa nuova città si chiamarono Agrippinensi. Nel 1993,
L'imperatore Nerone
Nerone nacque ad Anzio il 15 dicembre 37, da Agrippina Minore e Gneo Domizio Enobarbo. Il padre apparteneva alla famiglia dei Domizi Enobarbi, una stirpe considerata di "nobiltà plebea" (ovvero recente); la madre era figlia di Germanico e sorella dell'imperatore Caligola. Nel 39 Agrippina venne mandata in esilio nell'isola di Ventotene dal fratello, che la sospettava di congiurare contro di lui. L'anno seguente morì il padre Gneo ed il suo patrimonio venne confiscato da Caligola. Lucio venne affidato alla zia Domizia Lepida ed alle nutrici Egogle e Alessandra. Fonti antiche[citazione necessaria] riportano che i suoi primi precettori erano stati un barbiere ed un ballerino, dal quale Lucio avrebbe imparato l'amore per la danza e per lo spettacolo. Nel 41 Caligola viene assassinato e Agrippina Minore poté tornare ad occuparsi del figlio. Lucio venne affidato a due liberti greci (Aniceto e Berillo) per poi proseguire gli studi con due sapienti dell'epoca: Cheremone d'Alessandria e Alessandro di Ege, grazie ai quali il giovane allievo sviluppò il proprio filoellenismo. Nel 49 Agrippina sposò l'imperatore Claudio, suo zio, ed ottenne la revoca dell'esilio di Seneca, che divenne il nuovo precettore del figlio. Domizia Lepida fu condannata a morte con l'accusa di complottare contro Claudio e il giovane Lucio dovette testimoniare a suo sfavore durante il processo. Allo scoppio del grande incendio di Roma del 64, l'imperatore si trovava ad Anzio, ma raggiunse immediatamente l'Urbe per conoscere l'entità del pericolo e decidere le contromisure. Sebbene avesse organizzato in modo efficiente i soccorsi, venne accusato di aver provocato egli stesso l'incendio, di cui furono quindi incolpati i Cristiani di Roma, dando inizio ad una poderosa persecuzione, mettendo a morte moltissimi cristiani, che già non erano ben visti dalla popolazione, nonché i vertici stessi della chiesa di allora. La questione è tuttavia ancora controversa, sebbene l'immagine dell'imperatore che suonava la lira mentre Roma bruciava è ormai ampiamente superata. Anzi, sembra addirittura che aprisse i suoi giardini per dar scampo alla popolazione e che partecipasse egli stesso allo spegnimento. Per la ricostruzione l'imperatore dettò nuove regole edilizie. Nel 65 Nerone fu coinvolto in un altro scandalo, dovuto al fatto che fosse considerato sconveniente per un Imperatore dare spettacolo recitando, cantando e suonando la lira.
L'imperatore Caligola
Gaio Giulio Cesare Germanico (latino: Gaius Iulius Caesar Germanicus; Anzio, 31 agosto 12 – Roma, 15 gennaio 41), meglio conosciuto come Gaio Cesare o Caligola, fu il terzo imperatore romano, appartenente alla dinastia Giulio-Claudia, e regnò dal 37 al 41. Le fonti storiche pervenute lo hanno reso noto per la sua stravaganza, eccentricità e depravazione, tramandandone un'immagine di despota. L'esiguità delle fonti fa comunque di Caligola il meno conosciuto di tutti gli imperatori della dinastia. Fu assassinato da un gruppo delle sue guardie.
Festa di Sant'Antonio Abate e concerto di Daniele Si Nasce
Sant'Antonio abate chiamato anche Sant'Antonio il Grande, Sant'Antonio d'Egitto, Sant'Antonio del Fuoco, Sant'Antonio del Deserto o Sant'Antonio l'Anacoreta (251?-356), eremita egiziano, è considerato l'iniziatore del monachesimo cristiano ed il primo degli abati. A lui si deve la costituzione in forma permanente di famiglie di monaci che sotto la guida di un padre spirituale, abbà, si consacrarono al servizio di Dio. La sua vita c’è stata tramandata dal suo discepolo Sant'Atanasio. È ricordato nel Calendario dei santi della Chiesa cattolica e da quello luterano il 17 gennaio, ma la Chiesa Copta lo festeggia il 31 gennaio che corrisponde, nel loro calendario, al 22 del mese di Tobi. Sant'Antonio è considerato il protettore degli animali domestici, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto ad uno maiale che reca al collo una campanella. Il 17 gennaio tradizionalmente