Anzio, 22 agosto 2015
Sono le sette e mezzo del
mattino e mi trovo presso lo stabilimento La Girandola Beach –
Riviera Mallozzi in Anzio, unico stabilimento presente nel nostro comune, attrezzato
ad accogliere persone “diversamente abili”.
Il motivo di questa levataccia?
Oggi l’Associazione Culturale Crescere In… di Nettuno e la ASD Pallavolando
a tutto tondo di Aprilia presentano insieme
“il sitting volley e lo sport integrato”.
Arrivo allo stabilimento e la
prima persona che trovo è Giulio Ciuferri, responsabile tecnico di Pallavolando
che già sta montando il campo da beach sitting volley.
Pensavo di essere la prima ad
arrivare. Gli vado incontro dicendogli
“ma ti sei ammattito? Già a quest’ora a lavorare?”
Lui risponde “Barbara cara, per
me questo non è un lavoro ma un piacere e, dato che scrivi di noi già da due
mesi, dovresti saperlo che per i sorrisi di quei ragazzi la parola stanchezza o
lavoro non esiste sul mio vocabolario”.
Arriva dopo poco Alessandro,
segretario organizzativo di Crescere in.. e gli chiedo come mai anche lui è già
qui molto presto.
Mi ero fatta il mio programma: iniziare
a scrivere l’articolo verso le quattro del pomeriggio, ma a quanto pare ciò non
è possibile.
Alessandro risponde “oggi
pomeriggio anche io devo dimostrare cosa sono il beach sitting volley e il tiro
con l’arco. Devo allenarmi”.
“Perché questo evento?” gli domando “Semplice,
far conoscere un nuovo modo di vivere e di giocare la pallavolo e il tiro con
l’arco, condividere qualche ora insieme tra ragazzi “speciali” e ragazzi
normali” mi risponde.
E la mattinata scorre tra
Giulio che prepara il campo, Alessandro che si allena con il tiro dell’arco e i
tanti bagnanti che incuriositi vengono a domandarmi cosa si farà nel
pomeriggio.
Arriva un caro amico di Giulio,
Gianni Iaci e scopro essere uno dei soci storici di Pallavolando.
Mi racconta qualche aneddoto
sugli inizi, su come Giulio propose il progetto del sitting volley e che tutti
lo ritenessero un pazzo a credere in un progetto del genere qui in Italia.
“Ma alla fine la sua tenacia e
la sua costanza hanno vinto e abbiamo approvato il suo progetto” ci dice
Gianni.
Nel frattempo vado a fare due
chiacchiere con Antonella e Roberta le due gestrici dello stabilimento.
“Questo stabilimento è l’unico
in Anzio che permette di fare il bagno e vivere il mare a persone diversamente
abili” mi dicono.
Mi raccontano entrambe delle difficoltà
che attraversano nel mantenere lo stabilimento da sole in quanto si auto
finanziano ed è il loro amore per questi ragazzi speciali che le fa tornare a
casa sempre sorridenti la sera.
Mi giro intorno e quello che
vedo sono solo sorrisi. Sorrisi che ti arrivano da chi sta facendosi un bagno
in mare come da chi si prende il sole sulla sua sedia a rotelle.
Passano le ore, si arriva a
mezzogiorno e sul campo di beach sitting volley vedo Alessandro e Giulio che si
allenano. E sono talmente assorti dal
gioco che neanche si accorgono del sole che scotta.
Passa il tempo e in meno che
non si dica siamo arrivati alle quattro.
Arrivano i primi ragazzi dell’Associazione
Genitori Portatori Handicap Aprilia (AGPHA) sono loro che giocheranno a beach
sitting volley.
E sorpresa delle sorprese
arriva Sabrina Fidaleo, atleta paraolimpica sia di sitting volley sia di tennis
su sedia tesserata con la
Pallavolando.
Il suo sorriso ti contagia. E’
qui per fare una sorpresa ai ragazzi, impegnata in due sport paralimpici, è
sempre in giro ad allenarsi ma per questa occasione ha deciso di esserci.
Sabrina è un esempio di come lo
sport ti cambi la vita. Con una luce negli occhi, una voglia di vivere, di
sorridere che ne resti per forza abbagliato e non puoi non provare ammirazione
per lei.
Mila per Crescere in… spiega
che come associazione, oltre alle varie attività culturali che organizzano,
intendono integrare lo sport in quanto sport è condivisione, allegria, sorrisi.
Giulio, per Pallavolando, ci
dice cosa sia il sitting volley, trasformato per oggi in beach sitting volley.
“E’ uno sport adattato che usa
i fondamentali della pallavolo si gioca seduti, questo per annullare le
diversità fisiche e permettendo di giocare insieme persone normodotate e
persone con difficoltà creando un’integrazione in un contesto di
insieme/contro. L’obiettivo è far vincere la squadra.
Ci sono i ragazzi dell’Agpha
dove cinque anni fa, prendendo spunto dal sitting volley fisico, mi è venuto in
mente di poter proporre questo sport anche a persone con problemi relazionali
(down, autistici, e les autres ) ed è a loro che mi rivolsi proponendo di
portare i ragazzi in palestra.
Come tutte le cose, si parte da
uno poi si sparge la voce e oggi quasi tutti i ragazzi sono presenti, pronti a
giocare insieme con noi”.
Tocca poi ad Antonella,
gestrice dello stabilimento, che fa da portavoce per le associazioni La Grande Quercia e Adamo Eventi che ringrazia i ragazzi della
loro presenza e augura loro un buon pomeriggio.
Partono le dimostrazioni con i
ragazzi: prima il beach sitting relazionale: quello che vedi nel campo sono sorrisi, frasi tipo “mannaggia” quando
una palla viene persa oppure un bell’”evvai!”
quando si fa il punto dalla parte avversaria.
Poi tocca ai ragazzi del
sitting fisico e lì tra schiacciate, battute e bagher sono colpi. Vedi muscoli,
potenza.
Vedi complicità, sorrisi tra
compagni di squadra.
E mentre sul campo si
susseguono partite su partite, su un
altro spazio alcuni ragazzi si stanno cimentando con il
tiro con l’arco adattato, unendo mente e corpo per centrare il bersaglio.
Faccio qualche chiacchiera con
i responsabili dell’AGPHA Carlo Giovannelli e Gino Federici i quali hanno
parole di ringraziamento per Giulio.
“se non fosse stato lui a
proporci questo progetto, oggi noi non saremmo qui. Grazie a lui e ai suoi
collaboratori, i nostri ragazzi oggi possono spostarsi dall’associazione,
conoscere gente nuova, condividere esperienze e crescere. I ragazzi, grazie a degli esercizi mirati,
alla costanza degli allenamenti, oggi
vivono il loro spazio vitale, migliorando di
giorno in giorno. Lui li sprona, li sostiene, li incoraggia ed è per loro una
figura di riferimento. Sono sempre accompagnati dai genitori che li sostengono
sempre”.
Bellissimo il pomeriggio,
bellissimo vedere questo sport ricco di condivisione e allegria.
Mila di Crescere in… fa
presente “dobbiamo ringraziare le istituzioni comunali che ci hanno permesso di
realizzare l’evento predisponendo un’area di parcheggio per le vetture che sono
servite per portare i ragazzi sul campo, creando forse un disagio tra i
cittadini che ci hanno dato una mano supportandoci, il comune che ci ha concesso
il patrocinio e il comandante dei vigili urbani per la sua disponibilità”.
Un pomeriggio ricco di
freschezza, di sorrisi, d’allegria. Ricco di condivisione. Ricco di crescita.
Grazie alle due associazioni
per avermi invitata, grazie ad Antonella per il bellissimo stabilimento che ha
accolto i ragazzi, pulito, ordinato e sorvegliato.
Il mio ringraziamento più
sentito però va ai ragazzi. Sono loro a dar corpo al sitting volley. Sono i
sorrisi, la voglia di giocare, di divertirsi, che ti emozionano. Sono loro i
protagonisti di questo evento. Le loro storie, le loro difficoltà motorie o
intellettive, eppure con tanta voglia di vivere….
Il mio augurio è che da oggi
questo sport possa essere pubblicizzato nelle scuole, proposto anche qui ad
Anzio e Nettuno e non solo ad Aprilia. Uno sport adatto a tutti. Uno sport dove
la frase chiave è: “vinciamo insieme per la Nostra squadra”. E non importa se sei con tutti e
quattro gli arti o no. Non importa se il tuo viso è diverso o sorridi in
maniera diversa. Siamo uguali. Nel sitting volley sia relazionale che fisico
siamo tutti uguali. Senza distinzioni.
Barbara
Balestrieri