Il punto di
vista del Ginecologo e quello del Radiologo interventista: pareri a confronto
nell'ambito del trattamento del fibroma uterino, al Convegno aperto al pubblico
in programma per sabato prossimo ad Anzio (sala consiliare Villa Sarsina), 18
aprile, dalle ore 9:30. Durante l'incontro,
promosso dall'associazione culturale Trio Fenice in collaborazione con Il
Granchio e con il patrocinio del comune di Anzio, si parlerà di Embolizzazione,
una moderna tecnica che si sta progressivamente
affermando come valida e sicura alternativa terapeutica, poiché in grado di
trattare efficacemente e in modo permanente, i fibromi mantenendo l'utero in
sede. Il fibroma, chiamato anche mioma, è il più diffuso tumore benigno del
tratto genitale femminile, e colpisce oltre il 40% della popolazione "in
rosa". Negli Stati Uniti oggi l'embolizzazione del fibroma, è la prima
tecnica di scelta, poiché è in assoluto quella più mini-invasiva. Al Convegno
interverrà il Dr Tommaso Lupattelli, Professore incaricato
dell'Università di Perugia, Specialista in Radiologia e Radiologia
Interventistica, specialista in Chirurgia vascolare, massimo esperto in Italia
nell'esecuzione della tecnica d’Embolizzazione di patologie vascolari, quali il
varicocele - sia maschile sia femminile - oltre che di patologie ginecologiche
come, appunto, il fibroma uterino e più in generale l'utero fibromatoso.
Tecniche, queste, affinate per anni a Londra e negli Stati Uniti, presso l’ospedale
di san Giorgio prima e all'ospedale Hammersmith poi, dove questi interventi sono
eseguiti di routine. Con riguardo al mondo femminile, il Dr
Lupattelli e i ginecologi che interverranno a Villa Sarsina illustreranno i
metodi alternativi alla chirurgia tradizionale, in primis l'embolizzazione che
non prevede né tagli né cicatrici e che rappresenta una valida scelta per
quelle donne con miomi, anche di grosse dimensioni, che vogliono conservare
l'utero e liberarsi dai fastidiosi sintomi a loro correlati, come il dolore
pelvico, cicli abbondanti - fino all'anemizzazione - e i ripetuti aborti. Questa
tecnica mini-invasiva si esegue mediante un forellino nell'arteria femorale di
destra, dove s’inserisce un tubicino di plastica di 1,5 mm che è avanzato fino
alla circolazione arteriosa dell'utero; è eseguita in anestesia locale o
epidurale e consente un’efficace e permanente riduzione delle dimensioni del
fibroma in più del 94% dei pazienti, con conseguente, immediata e definitiva
scomparsa della sintomatologia. La procedura richiede una degenza di circa 48
ore in ospedale, con tempi di recupero che si aggirano intorno ai 3-7 giorni. Insomma
una vera rivoluzione della scienza e, finalmente, una possibilità concreta per
quelle milioni di donne che sono alla ricerca di una soluzione definitiva,
conservando anche la fertilità. "E' importante rilevare che
moltissime donne, destinate alla rimozione dell'utero - conferma il dr
Lupattelli -, hanno potuto salvare l'organo, perché sottoposte ad
embolizzazione e, grazie alla riduzione dei fibromi, hanno potuto concepire con
gravidanza a termine. Ad oggi la nostra casistica conta più di 1000 interventi,
dal 2001, con complicanze maggiori post-operatorie in sostanza nulle. E' in
ogni caso stato dimostrato che il successo della procedura è strettamente
correlato all'esperienza dell'operatore e della sua equipe. In mani esperte
l'intervento ha una durata media complessiva di 24 minuti". Per saperne di più e intervenire alla discussione, formulando
anche domande ai relatori, non resta che recarsi a Villa Sarsina, sala
consiliare, e partecipare al Convegno, aperto al pubblico. Oltre al dottor
Lupattelli, interverranno Antonietta Carluccio, Medico Chirurgo
specialista in Ginecologia e Ostetricia, Eufemia Campana, specialista in
Ginecologia e Ostetricia e Pasquale Farina, presidente del Convegno che
modererà l'incontro. L'apertura dei lavori, dopo il saluto dell’assessore alla
Cultura del Comune di Anzio, sarà affidata ad Elisabetta Fusi, ex
nuotatrice della Nazionale e giornalista locale, che sta lottando con successo
contro un carcinoma al seno: Ironia, derisione e una grandissima forza di
volontà è questa la ricetta dell'ex azzurra, intorno alla quale si è mobilitato
per solidarietà il mondo dello sport, del giornalismo e dello spettacolo.
Sabato prossimo racconterà la sua esperienza, rileverà l'importanza della
prevenzione e presenterà l'evento del 17 maggio, quando sulla città di Anzio si
accenderanno i riflettori: flashmob di “Tutti insieme per Elisabetta Fusi” per
raccogliere fondi da destinare alla ricerca contro il cancro. La cittadinanza,
i medici di famiglia, il mondo ginecologico e chiunque ha interesse è
invitato a partecipare e a registrare la propria presenza. Per informazioni: 3473800309 - embolizzazioneutero@gmail.com - Facebook: In difesa dell'utero – Embolizzazione –
Embolizzazione fibroma.
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