Leonardo Tardioli, è uo scrittore
anziate di ventisei anni. I suoi primi articoli risalgono alla primavera del
2008, quando un suo professore gli fece scrivere il primo quasi per gioco, su
un evento sportivo amatoriale organizzato da quest’ultimo. La sua passione per
la scrittura è nata quel giorno, ma lui non ne era ancora consapevole. A
quell’articolo ne seguirono altri due nel giro di un mese e sempre su eventi
sportivi amatoriali organizzati dal suo insegnante. La prima vera
collaborazione inizia dopo il diploma nel mese di settembre 2011, con un
mensile d’informazione locale di Anzio. In questa esperienza Leonardo inizia a
“stare sul territorio” e ad occuparsi delle vicende politiche della città di
Anzio, intervistando anche alcuni interpreti come l’allora sindaco, alcuni
assessori e qualche consigliere comunale sia di maggioranza sia di opposizione.
La collaborazione con questa testata finisce a dicembre 2013 quando la stessa
chiude i battenti. Dopo un anno e mezzo di pausa, c’è una breve collaborazione
con un settimanale locale, interrotta per motivi personali e che va dal
settembre all’ottobre del 2015. Le due esperienze più significative in ambito
giornalistico di Leonardo Tardioli arrivano nei primi mesi del 2016, quando a
gennaio inizia la collaborazione con la piattaforma di giornalismo “Blasting
News” e ad aprile quella con il sito di approfondimento sportivo “Voci di Sport”.
In entrambe le collaborazioni, Tardioli, tratta come argomento principale il
calcio, ma da due diversi punti di vista: con “Blasting News” si occupa
principalmente di cronaca degli eventi – per lo più partite di serie A e Coppa
Italia – mentre per “Voci di Sport” approfondisce alcuni temi con dei focus
dettagliati. I primi in tal senso, risalgono all’inizio di “Euro 2016” con l’approfondimento
di due gironi del torneo. Successivamente ce ne saranno tanti altri sul
campionato di serie A 2016/17. Sempre nel 2016 e precisamente a dicembre,
Leonardo Tardioli inizia a scrivere “Nove giorni di mare”. Da febbraio 2017,
sempre per il sito “Voci di Sport” e per esigenze di redazione, Tardioli inizia
a d occuparsi di pallavolo e beach soccer, seguendo rispettivamente i play-off
di volley e l’intera stagione del beach soccer dai mondiali 2017, giocati dalla
fine di aprile alla prima metà di maggio di quell’anno. Al termine di questa
manifestazione, Tardioli intervista l’allora commissario tecnico azzurro
Massimo Agostini, il quale tra la fine degli anni ’80 e la prima metà degli
anni ‘90, è stato un calciatore professionista, militando in serie A con le
maglie di Cesena, Roma, Milan, Parma e Napoli e conosciuto da molti con il
soprannome di “Condor”. La
collaborazione con “Voci di Sport” s’interrompe nell’autunno 2017, quando la
testata chiude i battenti, ma non prima di aver raccontato gli Europei 2017 di
volley, giocati tra la fine di agosto e la prima metà di settembre dello stesso
anno. Durante lo scorso inverno prosegue saltuariamente anche la collaborazione
con “Blasting News”, che cessa definitivamente nel luglio 2018. In tutto questo
arco di tempo va avanti anche la stesura di “Nove giorni di mare”, che finisce
nell’autunno 2017 e capitolo dopo capitolo comincia a diventare sempre più un
romanzo. Tale opera è pubblicata solo nel febbraio 2019 e attraverso il
self-publishing di Amazon – unico rivenditore nel quale è disponibile – ma era
stata già vicina a vedere la luce nel maggio 2018 con una casa editrice, la
quale chiese “un contributo” all’autore che a sua volta rifiutò. La storia si
svolge interamente in spiaggia, nell’estate 2016 ed in nove giorni. Un tempo
breve, ma al tempo stesso lungo, nel quale il protagonista tornerà al mare dopo
un lungo periodo e quello sarà l’inizio della sua nuova vita, dopo che un
percorso di cadute lo aveva portato in un vortice di negatività e insicurezza.
Saranno proprio il mare e la spiaggia e nello specifico le avventure e gli
incontri che il protagonista farà in quei nove giorni, a riportarlo
progressivamente alla vita vera e all’uscire definitivamente dalla “zona di
comfort” sulla quale si era adagiato. La storia si racchiude capitolo dopo
capitolo, quando gli eventi si incrociano e metteranno il protagonista a
contatto con i propri limiti e con la scelta di superarli – e quindi di
crescere e migliorare – oppure di restare fermo nel vortice in cui era
prigioniero. E sarà proprio una scelta che inconsapevolmente farà assumere un
certo significato al finale. In quest’opera l’autore si concentra e mette in
risalto il tema del “guardare avanti”, ma non in senso filosofico, bensì reale,
attraverso delle azioni pratiche e delle consapevolezze che giorno dopo giorno
maturerà il protagonista: le stesse che gli faranno anche capire gli errori
passati e che lo spingeranno a non ripeterli. I capitoli sono un susseguirsi di
eventi, di azioni e di riflessioni che si accompagnano e inconsapevolmente, “indicano
la strada” al protagonista. Nel libro sono presenti anche metafore che si
riflettono nella realtà: tutto ciò riporta solo e soltanto ad un unico tema,
quello di guardare avanti e imparare dai propri errori e soprattutto farlo
superando i propri limiti.
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