venerdì 3 maggio 2013

"LA NUOVA MOSCHEA DI LAVINIO STAZIONE" (Pasquale Longo).



Come dice "Crozza", anche noi possiamo affermare con certezza che Lavinio Stazione è il paesello delle meraviglie. Ogni giorno per i cittadini laviniensi è una sorpresa. L'ultima novità in merito ai privilegi che hanno i cittadini di Lavinio, è, che finalmente dopo tanti anni di proteste civili, finalmente possono dirsi soddisfatti per il fatto che tra pochi giorni permessi permettendo, potranno avere a loro completa disposizione una bella e mega moschea mussulmana. Una moschea che per vastità e popolarità, sarà sicuramente considerata la più importante realizzata, da Sabaudia a Pomezia. Presto questo piccolo centro, ormai completamente abitata e gestito come un grande suk da varie comunità di immigrati (in maggior parte del maghreb, pachistani, indiani e romeni), come già detto avrà la sua grande moschea. I locali li hanno già in uso e si trovano in Viale di Valle Schioia al numero civico 8 (di fronte alla stazione FF.SS. nei locali seminterrati della palazzina che ospita vari negozi etnici e l'unica rivendita di giornali del centro cittadino. La moschea in via di realizzazione si trova confinante un meccanico e con due ripide discese d’acceso alle due attività. Un luogo di culto ed aggregazione in quel sito, penso che sia inopportuno. Con l'officina adiacente, in cui involontariamente potrebbero avvenire eventuali incidenti lavorativi o per qualsiasi evenienza dovuta ad eventi naturali, non sappiamo se ci siano le condizioni per una veloce evacuazione o d'intervento da parte di soccorritori che dovessero agire o interagire sul posto in emergenza con la dovuta celerità ed in uno spazio sufficiente per la migliore azione di salvataggio richiesto al momento dell'intervento stesso. Per la realizzazione di questa moschea sono stati richiesti tutti i permessi occorrenti? I vigili del fuoco hanno rilasciato il dovuto nulla osta? Ho avuto segnalazione da parte di una cittadina abitante e confinante con alcuni immigrati di etnia araba, che gli stessi durante alcune feste dal loro credo comandate, effettuano macellazioni rituali di agnelli nei cortili delle loro stesse abitazioni, senza che ci sia alcun controllo da parte delle autorità sanitarie locali. Se entrerà in funzione questa grande moschea, al centro di Lavinio Stazione, ci sarà sicuramente e continuamente un grande assembramento di fedeli mussulmani e grandi macellazioni rituali a cielo aperto. Lavinio non è adatta a ciò. Con il caos in zona, da anni ci conviviamo ed ora si è arrivati al punto che non se ne può proprio più, inoltre, com’è già capitato al sottoscritto, loro "i mussulmani radicali e più estremisti" non accettano che noi italiani scriviamo il nome del loro profeta come "Maometto". Vogliono e pretendono che il loro profeta si scriva e sia chiamato "Profeta Mohamed (in arabo Muhammad)". Non è possibile che a noi a casa nostra ci si provi ad imporre di scrivere parole e nomi in arabo e non in italiano, questa è follia pura e semplice arroganza integralista. Chi controllerà i fedeli arabi che verranno in continuazione da fuori del comune di Anzio. Il 25 aprile 2013, sui giornali locali e nazionali ho letto due notizie che danno da pensare. La prima è di una brutale lotta tra due egiziani al centro di Nettuno, in cui se le sono date di santa ragione e con tutti i mezzi a loro disposizione. La seconda notizia ed ancora più grave, è arrivata da Sestri Levante (Genova): "tre tunisini arrestati per traffico di armi. Sono stati fermati, dalla Guardia di Finanza, subito dopo avere caricato sulle loro auto, 19 fucili Baikal, di fabbricazione russa. Le armi erano state appena scaricate da una nave. Uno dei tunisini è residente ad Aprilia. Dove erano dirette? Forse lo scopriranno le autorità competenti. Quanti ce ne sono nel territorio della provincia di Roma sud di cellule insonni legate al terrorismo? Non si sa ma sicuramente come i precedenti nazionali e internazionali insegnano, tutti ruotano o sono legati direttamente o indirettamente alle loro moschee locali. Il sottoscritto si è ritrovato a parlare più di qualche volta con alcuni conoscenti arabi abitanti in zona, di questioni religiose e/o culturali e più di qualche volta, sono stato costretto a desistere nel continuare il dialogo, perchè mi ritrovavo davanti degli interlocutori, che portavano avanti le loro ragioni utilizzando dei toni, arroganti e con una tale prepotenza da potersi paragonare ad accaniti fanatici delinquenziali. Per finire sarebbe interessante sapere cosa ne pensano i politici locali della nascita di questa mega moschea (ci manca solo il minareto). Di politici che possono esserne direttamente interessati di Lavinio, ce ne sono due: Patrizio Placidi (politico a vita, vice sindaco ed assessore all'ambiente di Anzio) e poi c'è il segretario del PD Ivano Bernardone di Anzio, che ha il suo studio di ingegneria ed architettura, proprio sopra alla nascente moschea oltre che, ai suoi numerosi manifesti elettorali, affissi su tutta la palazzina e sulle vetrine dei negozianti etnici che ivi sono presenti. Prima di scrivere e denunciare tutto ciò, ci ho pensato su qualche giorno, poi ho ripensato alla frase di King : "Per farsi dei nemici, non è necessario dichiarar guerra, basta dire quel che si pensa". Dopo di ciò, mi sono deciso ed ho riportato questi miei pensieri, dubbi e dilemmi in merito a ciò che sta avvenendo sotto i nostri occhi nell'indifferenza generale da parte delle autorità preposte al controllo del territorio e che in qualche modo rischiano di portarci verso un non ritorno. Non sono contro le varie etnie d’immigrati presenti nel nostro territorio, però parlando con alcuni di questi commercianti, più di qualche volta, mi hanno detto: "Lo sanno tutti che qui in Italia si può fare tutto ciò che si vuole, tanto non ti controlla nessuno" e mio malgrado devo affermare che in gran parte per quello che mi hanno risposto, hanno perfettamente ragione.
Pasquale Longo

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