Come tradizione, il fine
settimana successivo alla finale nazionale del “contest”, arriva il festival d’arte da strada prodotto ed
organizzato dall'associazione notti di note. Le vie del centro storico di Anzio, 4 e 5 Agosto, dalle 18:30, si
riempiranno di colori musica ed allegria provenienti da tante località diverse.
Per due sere le vie centrali della Città ed il porto saranno letteralmente
invasi da cantastorie teatranti, musicisti e artisti sperimentali di vario
genere che proporranno la loro arte: Il tutto per passare due sere con
l'intento di vivere la Città
in modo culturalmente diverso. Saranno presenti inoltre associazioni e gli
artigiani che proporranno un repertorio di lavorazioni dal vivo,
interessantissime e curiose. Ci sarà l'esperienza del cibo da strada e tanto
altro ad allietare chi deciderà di partecipare. Il calendario degli spettacoli
racchiude esibizioni dal vivo molto simili per alcuni versi, ma sostanzialmente
diverse, in cui i vari artisti interagiscono mescolando un genere all’altro.
Tuttavia, in tutti gli spettacoli
esistono tre elementi fondamentali: linguaggio verbale e non, la musica e la
scenografia. Visto il coinvolgimento delle passate edizioni
parlare del festival senza soffermarsi sul pubblico è ovviamente un grave
errore; il pubblico senza cui sarebbe inutile qualsiasi esibizione, senza il
quale non avrebbe senso il suo essere: Un pubblico che fruisce istantaneamente
delle varie rappresentazioni, partecipando emozionalmente all’evento artistico
che è tale solo in quel preciso momento. Ogni rappresentazione è un’esperienza
collettiva che appartiene a coloro che sono fisicamente presenti in quel
momento ed interagiscono con l’artista. Alla parte relativa ai mestieri
artigiani e alle lavorazioni dal vivo parteciperanno: “Associazione Momenti
Creativi”, “Associazione Prendi L'Arte”, “I Cavalieri per il teatro”. Fondamentale
il contributo del comune di Anzio che ha permesso agli organizzatori di portare
ad esibirsi circa settanta artisti al giorno: Cosa non facile data la mole di
lavoro che l'organizzazione è chiamata a fare soprattutto in un momento
economicamente difficile come quello che stiamo vivendo. Il filo conduttore del
Festival? “Fare Cultura”.
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