Sono proseguite fine alla tarda serata di
ieri (1/2/15) le operazioni di recupero del motopeschereccio “Paoletta”
affondato la notte tra sabato e domenica ad Anzio. Un fine settimana di lavoro
intenso quindi per il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Anzio,
che dalle prime ore dell’alba è stato chiamato ad intervenire sull’unità
ormeggiata nella darsena della piccola pesca. A seguito della segnalazione,
infatti, i militari della Guardia Costiera giunti sul posto ne avevano
constatato il semiaffondamento. La cabina di comando, anche grazie ai fondali
limitati, fuoriusciva ancora dal mare. La prima preoccupazione dei militari è
stata quindi quella di prendere provvedimenti concreti per la tutela dell’ambiente marino. Il
battello costiero GC B89 ha quindi subito mollato gli ormeggi dirigendo in zona
con al seguito delle panne galleggianti, le quali sono state posizionate
intorno all’unità, in modo da contenere eventuali sversamenti di idrocarburo in
mare. Ultimata tale operazione, all’interno dello specchio acqueo già
circoscritto, sono stati posizionati anche dei teli assorbenti che hanno il
compito di assorbire l’eventuale idrocarburo che dovesse fuoriuscire
dall’unità, sulla quale comunque, in base alle dichiarazioni del proprietario,
non è presente una quantità consistente di gasolio. Fronteggiato in modo tempestivo l’aspetto ambientale, il
Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo in vista delle operazioni di
recupero, ha provveduto ad emanare una apposita ordinanza, ai fini della
sicurezza della navigazione, interdicendo lo specchio acqueo ove si era
verificato l’affondamento e le aree banchinate circostanti. Avviate quindi
anche le procedure necessarie per il recupero
dell’unità da pesca. Nel primo
pomeriggio di ieri, infatti, una gru di idonee dimensioni giungeva
presso il porto di Anzio e la strada che costeggia la banchina del Molo
Neroniano, di solito molto frequentata nel fine settimana, era temporaneamente
interdetta con l’ausilio della Polizia Municipale di Anzio. Una squadra di sub
quindi s’immergeva passando delle fasce sotto l’unità che poi era sollevata
lentamente dalla gru, intanto erano attivate delle pompe d’esaurimento per
svuotare l’unità ed alleggelirla. Solo
verso le 22 le operazioni terminavano del tutto, con l’unità di nuovo in
galleggiamento. Il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo
di Anzio procedeva quindi ad un’ispezione della sala macchine dell’unità per
gli accertamenti in corso volti a stabilire le cause ed eventuali
responsabilità dell’evento. L’intervento di recupero è stato davvero molto
celere, se si considerano anche le condizioni meteo marine non sempre favorevoli
durante l’arco della giornata e considerato che era un giorno festivo. Di
fatti, l’unità dopo circa 12 ore dal
suo affondamento era riportata in galleggiamento. Molto importante e decisivo è stato l’aspetto
prevenzione. Per evitare possibili danni ambientali, infatti, il
personale della Guardia Costiera Neroniana si è subito mobilitato,
nell’immediatezza della segnalazione, circoscrivendo l’unità affondata con
delle apposite “panne galleggianti” che hanno permesso di tutelare e preservare
l’ambiente marino.
Nessun commento:
Posta un commento