giovedì 15 dicembre 2011

Anzio: Premio Letterario "Ettore De Franchi", 19/12/11.

Lunedì 19 dicembre, alle ore 17.00, presso la sede dell'Associazione Culturale "Libertà e Azione" in Via dell'Oratorio di Santa Rita n. 6 ad Anzio, il segretario Antonio Giusti consegnerà la II edizione del Premio Letterario "Ettore De Franchi" allo scrittore Pierluigi Felli per il suo romanzo "Quindici Uomini". "Abbiamo deciso di premiare l'opera di Pierluigi Felli - spiega Antonio Giusti - per sottolineare lo spessore creativo di questo autore del nostro territorio, che nel romanzo avventuroso e avvincente "Quindici Uomini", in una narrazione di pirati e di mare a cavallo dei secoli, riesce a far emergere valori patri sempre vivi e attuali. Il premio - continua Giusti - è dedicato alla memoria del grande professore e artista fiumano Ettore De Franchi, portodanzese d'adozione e uomo di cui è giusto ricordare le opere d'arte come la finezza intellettuale, indimenticato nell'impegno profuso nel nostro territorio, in questa seconda edizione è assegnato a Pierluigi Felli, autore di talento acclarato, che attrae il lettore attraverso questa sua opera in un'avventura attraverso i secoli, avente come protagonisti gli Uscocchi, i pirati che imperversavano nel Mar Adriatico". Sarà lo stesso Giusti ad introdurre questo pregevole momento intellettuale, in qualità di Segretario di Libertà a Azione, associazione da anni impegnata in un apostolato culturale attivo e propositivo sul nostro territorio, e che in questa occasione ben esalta uno dei motti fondativi della stessa: "contro il nulla che avanza", che trova piena esplicazione proprio nel premiare quella cultura ancora pura e concreta, fatta degli uomini e dei valori che incarnano nella loro vita come nella loro arte. Per informazioni sull'evento è possibile consultare il sito dell'Associazione www.libertaeazione.org, scrivere all'indirizzo e-mail: libertaeazione@gmail.com oppure interagire con i ragazzi nel gruppo "Libertà e Azione" su Facebook.

LO SCRITTORE: PIERLUIGI FELLI
Pierluigi Felli nasce a Roma, ma ha in Latina la sua città adottiva e la culla della sua evoluzione intellettuale e artistica; un passato come pugile e in marina, avvocato e legionario, è autore tra i più prolifici nel nostro territorio negli ultimi anni. Egli stesso suole dividere i suoi romanzi pubblicati in tre generi: l’”hard-boiled” (“Nella coda il veleno”, “Guarda che luna”, “Narco Corridos” e “Dasvidania bambola”), lo sportivo (“Angels”, “Vendetta ultras”, “Ragazzi di curva”, “La ballata dei Dead Cats” e “L’ultimo swing di Sonny Liston”) e il politico-sociale (“Hotel Guantanamo”, “L’amor teppista”, “Camerata addio”), con sortite sperimentali nella fantascienza (“ Nero Harmony”), nella spy-story (“Caino & Abele”) e nello storico (“Ei non fu”), ma questi solo per citarne alcuni che evidenziano oltremodo la sua scrittura fatta di una ricercatezza, nel lessico e nell'intreccio, chiara e pertinente nella tematica trattata.
IL LIBRO: QUINDICI UOMINI (PULP EDIZIONI)
"Quindici Uomini" è una storia di più storie e di molti uomini, scissa in due parti equamente suggestive ed emozionanti, ambientata dunque in due periodi in secoli distanti fra loro cronologicamente, ma accomunati da quel meraviglioso sfondo a noi carissimo che è il mare, e qui in particolare il Mare Adriatico. La prima parte, epica, riguarda gli Uscocchi in epoca moderna: "uskok" significa "colui che assalta", e il nome ben testimonia in modo diretto e tangibile il carattere bellicoso di questi gruppi di guerrieri; inizialmente famosi proprio per le loro operazioni di feroce guerriglia contro i turchi e poi per essersi dedicati alla pirateria, organizzarono veloci spedizioni di saccheggio sia contro le rotte turche che contro la Repubblica di Venezia. Gli "Uskoci" erano tanto capaci di garantire una feroce fanteria di mare che erano spesso assoldati come mercenari sulle navi da guerra del tardo XVI secolo e prestarono, per esempio, servizio tra le navi della Lega Santa durante la Battaglia di Lepanto. La narrazione dell'autore, anche attraverso l'uso di terminologie da marinaio di cui non sembra essere assolutamente digiuno, si dimostra qui fin da subito interessante e affascinante allo stesso tempo. La seconda parte del romanzo è invece ambientata in quel celeberrimo momento dell'età contemporanea che fu l'impresa di Fiume, in cui Gabriele D'Annunzio inquadrò alcuni dei suoi uomini in veloci unità navali che garantivano rifornimenti ai legionari con azioni di razzia verso il naviglio straniero con audaci incursioni, e che la fine "cultura adriatica", vanto del Vate, battezzò "uscocchi" in ossequio ad una continuità ideale con i romantici corsari d'altri tempi. Felli descrive qui dall'interno l'epopea fiumana anche nella sua vivacità artistica fatta di ricette culinarie e incontri tra mondi differenti, di cui esempio esilarante è quello tra uno dei pirati e Marinetti, ma del quale personaggio principale è Capitan Nebbia, le cui poco eroiche gesta vengono raccontate nel diario di bordo del quartiermastro Scassacarogna, in maniera del tutto originale e coinvolgente.

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