mercoledì 18 febbraio 2009

De Angelis: "Porti, la Regione dice sì solo agli amici degli amici"

Sul nuovo porto di Anzio “si andrà avanti, nonostante l'ennesimo tentativo della Regione di bloccare tutto". Lo afferma il senatore Candido De Angelis dopo il parere negativo arrivato oggi e a seguito della presa di posizione degli assessori Montino, Astorre e Zaratti che invitano a cambiare progetto. “Lo facciano a casa loro – dice De Angelis – anziché far finta di ignorare che il nostro è conforme a strumenti che la Regione stessa si è data”. "Sono anni – aggiunge - che la Regione guidata da Piero Marrazzo si oppone a questo progetto. L'ha fatto prima sulla spinta dell'ex senatore Giorgio Pasetto e oggi con il tuttologo Esterino Montino che si occupa di urbanistica e sanità oltre ad aver di fatto commissariato il presidente. Oggi la conferma con un parere che sarà vagliato nelle sedi competenti. Perché - aggiunge De Angelis - non si può bloccare lo sviluppo di una città solo perché il porto non lo fa, come a Formia e Fiumicino, qualche privato amico degli amici se non addirittura chi ha rapporti di parentela con qualche assessore. In quei progetti la Regione non ha avuto nulla da dire, anzi sostiene che sono fondamentali per lo sviluppo, ad Anzio che l'iniziativa è pubblica e trasparente questo non viene consentito". Il senatore annuncia un'interrogazione parlamentare a riguardo e ricorda come il progetto della "Capo d'Anzio", società pubblica del Comune di Anzio e di "Italia navigando" sia conforme al piano di coordinamento dei porti, al piano regolatore portuale, abbia già pareri "Di enti superiori alla Regione che indicano le procedure come correttamente individuate. Non solo, si propone di cedere gratuitamente aree alla Regione una volta realizzate, com'è avvenuto in altre realtà d'Italia, ma ci si dice che non è possibile, mentre a Formia un'area demaniale diventa centro commerciale ed a Fiumicino l'intervento sorge su una zona a rischio idrogeologico”. De Angelis conclude sostenendo: "Marrazzo, Montino e Pasetto, Zaratti ed Astorre, anziché preoccuparsi di sostenere lo sviluppo del territorio lo bloccano con l'arroganza del potere, calpestando i ruoli istituzionali e dimenticando che in questo momento avrebbero altro a cui pensare, dallo sfascio e dagli scandali della sanità che ha riguardato la loro gestione ai 'pizzini' dei quali ha parlato un loro ex assessore, fino alle vicende del Pd dilaniato da lotte interne".

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