lunedì 24 agosto 2015

Il "Sitting volley" sbarca ad Anzio.




Anzio, 22 agosto 2015
Sono le sette e mezzo del mattino e mi trovo presso lo stabilimento La Girandola Beach – Riviera Mallozzi in Anzio, unico stabilimento presente nel nostro comune, attrezzato ad accogliere persone “diversamente abili”.
Il motivo di questa levataccia? Oggi l’Associazione Culturale Crescere In… di Nettuno e  la ASD Pallavolando a tutto tondo di Aprilia presentano insieme  “il sitting volley e lo sport integrato”.
Arrivo allo stabilimento e la prima persona che trovo è Giulio Ciuferri, responsabile tecnico di Pallavolando che già sta montando il campo da beach sitting volley.
Pensavo di essere la prima ad arrivare. Gli vado incontro dicendogli  “ma ti sei ammattito? Già a quest’ora a lavorare?”
Lui risponde “Barbara cara, per me questo non è un lavoro ma un piacere e, dato che scrivi di noi già da due mesi, dovresti saperlo che per i sorrisi di quei ragazzi la parola stanchezza o lavoro non esiste sul mio vocabolario”.
Arriva dopo poco Alessandro, segretario organizzativo di Crescere in.. e gli chiedo come mai anche lui è già qui molto presto.
Mi ero fatta il mio programma: iniziare a scrivere l’articolo verso le quattro del pomeriggio, ma a quanto pare ciò non è possibile.
Alessandro risponde “oggi pomeriggio anche io devo dimostrare cosa sono il beach sitting volley e il tiro con l’arco. Devo allenarmi”.
 “Perché questo evento?” gli domando “Semplice, far conoscere un nuovo modo di vivere e di giocare la pallavolo e il tiro con l’arco, condividere qualche ora insieme tra ragazzi “speciali” e ragazzi normali” mi risponde.
E la mattinata scorre tra Giulio che prepara il campo, Alessandro che si allena con il tiro dell’arco e i tanti bagnanti che incuriositi vengono a domandarmi cosa si farà nel pomeriggio.
Arriva un caro amico di Giulio, Gianni Iaci e scopro essere uno dei soci storici di Pallavolando.
Mi racconta qualche aneddoto sugli inizi, su come Giulio propose il progetto del sitting volley e che tutti lo ritenessero un pazzo a credere in un progetto del genere qui in Italia.
“Ma alla fine la sua tenacia e la sua costanza hanno vinto e abbiamo approvato il suo progetto” ci dice Gianni.
Nel frattempo vado a fare due chiacchiere con Antonella e Roberta le due gestrici dello stabilimento.
“Questo stabilimento è l’unico in Anzio che permette di fare il bagno e vivere il mare a persone diversamente abili” mi dicono.
Mi raccontano entrambe delle difficoltà che attraversano nel mantenere lo stabilimento da sole in quanto si auto finanziano ed è il loro amore per questi ragazzi speciali che le fa tornare a casa sempre sorridenti la sera.
Mi giro intorno e quello che vedo sono solo sorrisi. Sorrisi che ti arrivano da chi sta facendosi un bagno in mare come da chi si prende il sole sulla sua sedia a rotelle.
Passano le ore, si arriva a mezzogiorno e sul campo di beach sitting volley vedo Alessandro e Giulio che si allenano.  E sono talmente assorti dal gioco che neanche si accorgono del sole che scotta.
Passa il tempo e in meno che non si dica siamo arrivati alle quattro.
Arrivano i primi ragazzi dell’Associazione Genitori Portatori Handicap Aprilia (AGPHA) sono loro che giocheranno a beach sitting volley.
E sorpresa delle sorprese arriva Sabrina Fidaleo, atleta paraolimpica sia di sitting volley sia di tennis su sedia tesserata con la Pallavolando.
Il suo sorriso ti contagia. E’ qui per fare una sorpresa ai ragazzi, impegnata in due sport paralimpici,  è sempre in giro ad allenarsi ma per questa occasione ha deciso di esserci.
Sabrina è un esempio di come lo sport ti cambi la vita. Con una luce negli occhi, una voglia di vivere, di sorridere che ne resti per forza abbagliato e non puoi non provare ammirazione per lei.
Mila per Crescere in… spiega che come associazione, oltre alle varie attività culturali che organizzano, intendono integrare lo sport in quanto sport è condivisione, allegria, sorrisi.
Giulio, per Pallavolando, ci dice cosa sia il sitting volley, trasformato per oggi in beach sitting volley.
“E’ uno sport adattato che usa i fondamentali della pallavolo si gioca seduti, questo per annullare le diversità fisiche e permettendo di giocare insieme persone normodotate e persone con difficoltà creando un’integrazione in un contesto di insieme/contro. L’obiettivo è far vincere la squadra.
Ci sono i ragazzi dell’Agpha dove cinque anni fa, prendendo spunto dal sitting volley fisico, mi è venuto in mente di poter proporre questo sport anche a persone con problemi relazionali (down, autistici, e les autres ) ed è a loro che mi rivolsi proponendo di portare i ragazzi in palestra.
Come tutte le cose, si parte da uno poi si sparge la voce e oggi quasi tutti i ragazzi sono presenti, pronti a giocare insieme con noi”.
Tocca poi ad Antonella, gestrice dello stabilimento, che fa da portavoce per le associazioni La Grande Quercia  e Adamo Eventi che ringrazia i ragazzi della loro presenza e augura loro un buon pomeriggio.
Partono le dimostrazioni con i ragazzi: prima il beach sitting relazionale: quello che vedi nel campo sono sorrisi, frasi tipo “mannaggia” quando una palla viene persa oppure un bell’”evvai!”  quando si fa il punto dalla parte avversaria.
Poi tocca ai ragazzi del sitting fisico e lì tra schiacciate, battute e bagher sono colpi. Vedi muscoli, potenza.
Vedi complicità, sorrisi tra compagni di squadra.
E mentre sul campo si susseguono partite su partite,  su un altro spazio alcuni ragazzi si stanno cimentando con il tiro con l’arco adattato, unendo mente e corpo per centrare il bersaglio.
Faccio qualche chiacchiera con i responsabili dell’AGPHA Carlo Giovannelli e Gino Federici i quali hanno parole di ringraziamento per Giulio.
“se non fosse stato lui a proporci questo progetto, oggi noi non saremmo qui. Grazie a lui e ai suoi collaboratori, i nostri ragazzi oggi possono spostarsi dall’associazione, conoscere gente nuova, condividere esperienze e crescere.  I ragazzi, grazie a degli esercizi mirati, alla costanza degli allenamenti, oggi vivono il loro spazio vitale, migliorando di giorno in giorno. Lui li sprona, li sostiene, li incoraggia ed è per loro una figura di riferimento. Sono sempre accompagnati dai genitori che li sostengono sempre”.
Bellissimo il pomeriggio, bellissimo vedere questo sport ricco di condivisione e allegria.
Mila di Crescere in… fa presente “dobbiamo ringraziare le istituzioni comunali che ci hanno permesso di realizzare l’evento predisponendo un’area di parcheggio per le vetture che sono servite per portare i ragazzi sul campo, creando forse un disagio tra i cittadini che ci hanno dato una mano supportandoci, il comune che ci ha concesso il patrocinio e il comandante dei vigili urbani per la sua disponibilità”.
Un pomeriggio ricco di freschezza, di sorrisi, d’allegria. Ricco di condivisione. Ricco di crescita.
Grazie alle due associazioni per avermi invitata, grazie ad Antonella per il bellissimo stabilimento che ha accolto i ragazzi, pulito, ordinato e sorvegliato.
Il mio ringraziamento più sentito però va ai ragazzi. Sono loro a dar corpo al sitting volley. Sono i sorrisi, la voglia di giocare, di divertirsi, che ti emozionano. Sono loro i protagonisti di questo evento. Le loro storie, le loro difficoltà motorie o intellettive, eppure con tanta voglia di vivere….
Il mio augurio è che da oggi questo sport possa essere pubblicizzato nelle scuole, proposto anche qui ad Anzio e Nettuno e non solo ad Aprilia. Uno sport adatto a tutti. Uno sport dove la frase chiave è: “vinciamo insieme per la Nostra squadra”. E non importa se sei con tutti e quattro gli arti o no. Non importa se il tuo viso è diverso o sorridi in maniera diversa. Siamo uguali. Nel sitting volley sia relazionale che fisico siamo tutti uguali. Senza distinzioni.
Barbara Balestrieri

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