In giornate come queste, che definisco tombali per la città di Anzio,
dopo essermi dimesso da capogruppo, da presidente della commissione ambiente,
dopo essere uscito per sempre da Forza Italia e dopo essermi collocato
all’opposizione, mi verrebbe voglia di dedicarmi esclusivamente al mio lavoro
ed alla mia famiglia. Ad Anzio il gruppo Carrefour per l’Assessore Bianchi e
soci deve aprire per forza… non conta quanto stabilito dalla Commissione, non
conta il lavoro del Presidente avv. Piccolo, non conta quanto approvato
all’unanimità dalla Commissione che su indicazione del Sindaco aveva modificato
il regolamento del commercio teso a tutelare le attività del centro storico. L’assessore
Bianchi, che già mi aveva aggredito verbalmente nei giorni scorsi, si
sostituisce all’Avvocato Piccolo e convoca illegittimamente una
commissione nel disperato tentativo di bloccare tutto, ma lui non è il
Presidente e dopo aver notificato le convocazioni ha dovuto revocarle in
seguito alla mia lettera al Prefetto ed all’intervento dell’Avvocato Piccolo, in
questo periodo fuori dell’Italia; nonostante tutto questo il Presidente
Borrelli ha omesso dall’ordine del giorno il punto della modifica del
regolamento al quale avevo lavorato insieme al Consigliere della Lista
Bruschini, Gianfranco Tontini… Il Carrefour deve aprire per forza. Ai
commercianti del centro dico che, insieme agli amici del PSDI, ce l’ho messa
tutta per regolamentare meglio il settore ma sembra sia stato inutile, salvo un
intervento del Prefetto. Oggi sapete chi non vuole neanche far discutere il
Consiglio della vostra problematica: l’Assessore Bianchi, il Presidente
Borrelli ed alcuni consiglieri comunali che, se il Carrefour non aprirà, sono
pronti ad aprire la crisi politica. Per non parlare dell’ordine del giorno per
la revoca del CDA della “Capo d’Anzio” che Borrelli non può mettere in
discussione in quanto in maggioranza sembra siano d’accordo per affidare ad
esperti del settore la guida della società. D’Arpino si era dimesso? Altro che
dimissioni ancora censure sulla “Capo d’Anzio” e sulla condotta folle di un CDA
che ha toccato il fondo. Vogliamo parlare dei profughi all’Hotel Succi, chiuso
con ordinanza sindacale e sotto inchiesta della Procura della Repubblica? Vogliamo
parlare degli incontri a Roma, con cooperative che gestiscono il business dei
profughi, di un Amministratore e di un Consigliere per caldeggiare la
destinazione vista mare dell’Hotel Succi e l’arrivo ad Anzio dei profughi? Di
queste cose se n’occuperà il Prefetto Gabrielli che da oggi è a conoscenza di
quello che sta accadendo ad Anzio, nel silenzio generale, ed ora continuassero
a minacciarmi, scavando nella mia vita lavorativa e su qualche legittimo debito
che, come milioni d’italiani, ho contratto per far fronte ai miei impegni
lavorativi. Sono tutte cose che presto renderò note nei dettagli, non sono io a
dovermi preoccupare.
Marco Maranesi
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