E’
stato un modo per ricordare prima di tutto un amico, poi un collega, uno
scrittore, un amante della comunicazione scomparso troppo presto il 17 marzo
2013: Daniele Lembo. Venerdì scorso, 13 marzo, il cinema Astoria di Anzio alle
ore 21 ha ospitato, con la proiezione del film di Antonello Belluco “Il Segreto
di Italia”, la II
edizione del “Premio Daniele Lembo”. L’evento è stato organizzato
dall’Associazione Sleipnir, con il patrocinio del Comune di Anzio. “Il film – ha spiega il dott. Rodolfo
Turano, presidente dell’Associazione Sleipnir – racconta di una storia d’amore (la protagonista è Romina Power) ambientata
nella campagna veneta nella primavera del 1945, durante la sanguinosa guerra
civile che causò la strage di Codevigo di cui ancora oggi si fa fatica a
parlare. Condevigo è un paesino della Bassa Padovana dove dal 28 aprile i
partigiani della 28^ Brigata Garibaldi, comandati da Arrigo Boldrini detto
Bulow, uccisero senza processo e dopo crudeli torture 365 tra uomini e donne
della Repubblica Sociale Italiana e civili accusati di simpatie fasciste. Le
esecuzioni avvennero in piena notte e i cadaveri gettati nelle acque del fiume
di Codevigo o in fosse comuni: Un odioso crimine di cui si è letto solo nei
libri del senatore missino Giorgio Pisanò e nel libro dell’ex senatore leghista
Antonio Serena ‘I giorni di Caino’. Solo Giampaolo Pansa nel “Il sangue dei
vinti” ha avuto il coraggio di rievocare i massacri compiuti dai partigiani
dopo il 25 aprile 1945 o la storia dei fascisti uccisi a Codevigo, come la
maestra Corinna Doardo, che fu rapata a zero e portata in giro per le vie del
paese prima di essere uccisa. La donna fu sottoposta a sevizie tali che il
medico accertò che solo un orecchio era rimasto intatto: la fucilarono e poi
abbandonarono il cadavere nudo nel cimitero”. Alla pellicola e in
particolare al suo regista Antonello Belluco, venerdì sera è andato il Premio
Daniele Lembo, nato lo scorso anno sempre per iniziativa dell’Associazione “Sleipnir”
per onorare la memoria di un amico, che amava raccontare la verità, a volte
anche quella più scomoda, che i libri di storia non trasmettono. Questa la
motivazione: “Antonello Belluco ha raccontato una storia d’amore sullo sfondo
di una delle pagine più atroci della nostra storia: l’eccidio di Codevigo, quando centinaia d’italiani furono
massacrati dai partigiani della 28° Brigata Garibaldi comandata da Arrigo
Boldrini. Solo per raccontare un eccidio
eseguito dai partigiani, a guerra finita, ha dovuto lottare, da solo, contro il
muro di gomma della storia ufficiale che non prevede la verità sui numerosi
delitti compiuti. Solo grazie alla sua
testardaggine, alla sua tenacia e alla sua voglia di verità oggi possiamo
ammirare questo splendido film “Il segreto di Italia”. Antonello Belluco è stato lasciato solo, nella difficile
marcia verso la verità, ma attraverso questo film ha onorato la sacralità della
memoria dei morti innocenti, sacrificati sull’altare dell’odio cieco: Quando la
Storia decide di riprendersi il suo posto”. In sala erano
presenti alcuni degli attori del film a cui, dai figli di Daniele Lembo, è
stato dato il Premio, una vela colorata da consegnare al coraggioso regista. La
proiezione del film ha dato modo alla moglie e ai figli e ai numerosi presenti
di ricordare la figura di Daniele Lembo, nato a Minori sulla Costiera
Amalfitana nel 1961 e deceduto il 17 marzo 2013. Daniele era laureato in
Scienze dell’Organizzazione e dell’Amministrazione, è stato pubblicista e
saggista storico. Appassionato di studi storici sulla II Guerra Mondiale, sempre
alla ricerca della verità, è stato autore di numerosi volumi sull’argomento. La
storia per Daniele non doveva essere un raccontino da tramandare ai posteri in
modo poco serio, per questo s’impegnava costantemente
nella ricerca e nella proposta culturale di raccontare un’epoca che è stata
tragica per il nostro paese. Qualsiasi guerra porta con sé in ogni famiglia
delle immani tragedie che spesso sono taciute e che Daniele raccontava per
onorare la verità sia da parte dei vincitori che dei vinti. Daniele è stato
anche uomo di grande spirito, di lui ricordiamo anche una simpatica
autobiografia dal titolo “Nascere sotto il segno della zoccola” ed “Elogio
della Cazzimma -perché nella vita bisogna essere bastardi”. Martedì 17 marzo
2015 alle ore 18 presso la
Chiesa di San Francesco a Cisterna di Latina si terrà una
messa di commemorazione.
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