Le recenti vicende che hanno
caratterizzato i comportamenti della comatosa giunta di destra che, ancora per
poco tempo, amministrerà la città di Anzio oscillano tra la tragedia e la
farsa. Dopo i documenti protocollati e misteriosamente volatilizzati e le incompatibilità
mai risolte, il consiglio comunale interrotto per questioni
clientelar-familistiche senza che chi dovere richiedesse l’intervento della
forza pubblica, i cazzotti tra sodali ed i finanziamenti agli amici degli
amici, i contributi provinciali dilapidati per la raccolta dei rifiuti a porta
a porta arenatasi per incompatibilità finanziarie e faide tra compari, ecco che
un’ultima agrodolce ciliegina si posa sulla “torta” a dire poco indigesta, ma non
per tutti, dell’amministrazione Bruschini. Ci riferiamo al grottesco de
profundis calato sulla vicenda del megagalattico progetto di porto sbandierato
per quindici anni dalle amministrazioni di destra come un fiore all’occhiello
per attirare consensi elettorali. La gara d’appalto per la sua realizzazione
scadeva il 6 marzo ed è andata deserta: segnale inequivocabile che questo
progetto devastante dal punto di vista ambientale, assurdo per le sue
caratteristiche tecniche, dannoso per i reali interessi della città ed
inaffidabile dal punto di vista finanziario, non interessa più
all’imprenditoria onesta e nemmeno agli interessi speculativi. A prescindere
dalle dimissioni del sindaco e d’alcuni assessori, “minacciate” e mai
presentate secondo il copione visto e rivisto di un’usuale manfrina, questa
devastante amministrazione comunale in ogni modo è ormai arrivata al capolinea
e le imminenti elezioni amministrative dovranno segnare, con la vittoria del Movimento
5 Stelle, una svolta radicale, per il rinnovamento, la trasparenza ed il
rilancio etico, economico e culturale di anzio.
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