Continua
l’attività di vigilanza, e di pronto intervento, posta in essere dagli uomini e
dai mezzi della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Anzio, sotto il più
ampio coordinamento del Capo del Compartimento Marittimo di Roma Fiumicino,
comandato dal Capitano di Vascello (CP) Lorenzo SAVARESE, a tutela
dell’ambiente marino. Intorno alle ore 13.00 di ieri, 28 Settembre 2012, il
Nostromo dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Anzio, durante un consueto
controllo in banchina, accertava la presenza di una chiazza di colore scuro
riconducibile ad un idrocarburo. Immediatamente informava il Comandante del
Porto, T.V. (CP) Luigi VINCENTI che si recava sul posto: la situazione appariva
molto seria, in quanto la chiazza d’idrocarburo rischiava con l’effetto del
vento e delle onde di spandersi ulteriormente e di spostarsi verso la zona del
porto più a stretto contatto con la città, ove vi è la presenza di diverse
attività commerciali molto frequentate soprattutto nel fine settimana. Sul
posto interveniva quindi il Nucleo di Pronto Intervento Portuale e Polizia
Marittima della Guardia Costiera Neroniana, da terra, ed il Battello veloce GC
B89 da mare. Grazie anche alla disponibilità d’alcuni operatori portuali, anche
in termini di dotazioni tecniche non immediatamente reperibili sul mercato, erano
posizionate delle panne assorbenti che in questo caso hanno avuto la duplice
funzione di contenere ed allo stesso tempo assorbire la sostanza in sospensione
nell’acqua. Contestualmente alle operazioni di contenimento e bonifica,
scattavano quindi i primi accertamenti per individuare la fonte ed il
responsabile dell’inquinamento. Nel giro di pochissimo tempo quindi, grazie al
pronto intervento, l’inquinamento veniva confinato e contenuto. Sul posto
interveniva anche personale dell’Ufficio Ambiente del Comune di Anzio e
dell’Arpa Lazio per i campionamenti di rito. “Un intervento antinquinamento
d’urgenza per la
Guardia Costiera di Anzio realizzato in stretta
collaborazione e sinergia con Comune di Anzio – Ufficio Ambiente, Arpa Lazio ed
operatori portuali, che ha permesso di contenere e scongiurare più gravi
conseguenze all’ambiente marino, impedendo che il comportamento irresponsabile
di chi ha inquinato potesse arrecare ulteriori, più significativi, danni.” Si
coglie l’occasione per ricordare che è sempre vietato, da terra o da nave, lo
scarico in mare d’idrocarburi, incluse le acque di sentina delle imbarcazioni.
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