giovedì 3 giugno 2010

Anzio: Festa della Repubblica 2010.


Forse non tutti conoscono il significato del tricolore; la sua nascita si deve a due patrioti e studenti universitari bolognesi, Luigi Zamboni e Giambattista De Rolandis. I due ragazzi nell'autunno del 1794 unirono il bianco e il rosso delle rispettive città al verde, colore della speranza. L'obiettivo era organizzare una rivoluzione per ridare al Comune di Bologna l'antica indipendenza perduta con la dipendenza dallo Stato della Chiesa. La sommossa avvenne il 13 dicembre, ma fallì ed i due studenti furono catturati dalla polizia pontificia, insieme con altri cittadini. La bandiera bianca con croce rossa, vessillo della città di Bologna, ha origine dalle Crociate e rappresenta l'autonomia comunale; il verde campeggiava invece negli stemmi araldici della famiglia Visconti e poi Sforza. La città di Anzio ha ricordato la Festa della Repubblica con una cerimonia in Piazza Garibaldi, cui ha preso parte, oltre il sindaco Luciano Bruschini, anche il collega di Nettuno Alessio Chiavetta, il senatore Candido De Angelis, il Gen. B. Giovanni Caravelli comandante della Brigata RISTA-EW, in rappresentanza del Co.T.I.E. di Anzio, autorità civiche e militari, associazioni di volontariato, combattentistiche e d’Arma ed una delegazione di veterani dello sbarco di Anzio, accompagnati dal presidente del Museo dello Sbarco, Patrizio Colantuono. La banda musicale “Città di Anzio” del presidente Carnovale ha fatto da colonna sonora alla manifestazione. L’amministrazione comunale ha deposto una corona al monumento ai caduti. Ha reso gli onori in armi un picchetto della Caserma Santa Barbara di Anzio, formato da volontari del 13° battaglione “Aquileia” e del Reparto Supporto del Co.T.I.E., agli ordini del Mar. Ord. Andrea Fagnani. Padre Francesco della Parrocchia dei Santi Pio ed Antonio ha benedetto la piazza, ed un marinaio della Capitaneria di Porto ha letto la Preghiera della patria. I messaggi del sindaco Bruschini e del senatore De Angelis hanno avuto come tema centrale il valore fondamentale della Festa della Repubblica che il popolo scelse liberamente il 2 giugno 1946; sentirsi italiani significa riconoscere come problemi di tutti noi quelli che preoccupano le famiglie in difficoltà vivere insieme questo momento intenso di comunità e d’identità forte, non è retorica; è un impegno comune e costante che motiva i cittadini e le istituzioni verso quella solidarietà che deve tenere sempre unita la comunità nazionale. Sono stati anche ricordati quanti sono caduti per difendere le istituzioni democratiche e repubblicane, compresi tra loro i due militari caduti nel recente, nel grave attentato in Afghanistan rilevando il ruolo svolto dalle nostre Forze armate sia in Italia sia nelle missioni all’estero, «contribuendo così a rafforzare quei valori di democrazia, di unità e di identità nazionale affermati nella nostra Costituzione». W l’Italia! W la Repubblica!

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