L’1, 2, 3 e 4 ottobre nella manifestazione “Anzio tra terra e mare” ideato dal vice sindaco Ruggero Garzia ed organizzata dall'associazione “Turistika Mediterranea” del presidente Federico Manzolli, in collaborazione con gli Assessorati al Turismo, alle Attività Produttive ed alla Pianificazione del Territorio del Comune di Anzio, incanta e conquista come sempre il Costume Popolare di Porto D'Anzio. I numerosi visitatori hanno potuto ammirarlo, molti si sono soffermati a chiedere le origini e hanno chiesto di farsi fotografare per ricordo insieme al costume studiato e ricercato dalla nota professoressa Marina Criserà. Parlando dell'abito popolare di Anzio abbiamo spesso citato la professoressa Marina Criserà nella errata veste di stilista, e ce ne scusiamo. Tuttavia, è stato il veicolo di una bella conoscenza e della scoperta di un percorso di amore per il proprio paese, ma non eravamo al corrente dello studio e della ricerca e di come giungeva, attraverso un cammino di studio scrupoloso quanto appassionato, a riscoprire le caratteristiche dell'abito delle sue antiche concittadine, fino a giungere alla definizione di quel costume realizzato con cura e abilità dalla sartoria Burnari, che ora diventato simbolo di una città. Quello che ormai è una ricchezza acquisita nel patrimonio storico e folclorico, è stato realizzato anche un libro edito dal comune di Anzio nel 1993 della professoressa Criserà, che si trova nella Biblioteca civica ed all'Assessorato alla cultura di Anzio. Nel bel volumetto apprenderemo che il percorso parte dallo studio della storia e dell'arte, avendo la professoressa un percorso di studi artistici alle spalle e avendo frequentato all'accademia di belle arti il corso di decorazione del pittore Sante Monachesi. Nel volume si apprende chi era la modella dei quadri dipinti ad Anzio da Anselmo Feuerbach, il suo nome era Lucia Brunacci ed aveva nei dipinti un vestito da popolana con precise caratteristiche, ma è bene leggerlo, e scoprire come di rimando in rimando si arriva ad altri artisti scrittori e dipinti. Lo stesso Clemente Marigliani riporta la ricerca della prof.ssa Criserà nella bibliografia del suo libro “Storia di Anzio”. L'abito è ora indossato dalle giovani della seguitissima processione in onore di Sant’Antonio, patrono della città di Anzio, ed è presente in ogni occasione di prestigio in cui Anzio desideri far bella mostra di se, oltre a numerosi convegni e conferenze. Il costume anziate ha fatto da spettacolare scenografia anche alla delegazione in visita al Papa Giovanni Paolo II, che ha benedetto il costume e le belle giovani convenute alla cerimonia, ha partecipato alla trasmissione UNO MATTINA, a RAI3 cultura, hanno sfilato nel DUOMO di Piazza dei Miracoli a Pisa, come unica città ospite alla presenza di più di trenta sindaci della Toscana, Umbria Marche, sono stati poi premiati al teatro Verdi di Pisa dove il gruppo in costume sotto la direzione della professoressa Marina Criserà si è esibito con musiche marinaresche antiche da lei ricercate, cosi anche al teatro Brancaccio a Roma con il progetto “Fortissimo per UNICEF con l'Europa” dove oltre alle numerose autorità italiane e straniere vi era la rappresentanza delle scuole d'Italia ed Europee. Quello che questo abito racconta è una vita semplice, una vita marinara povera, ma dignitosa, pur nella durezza della propria condizione. Ecco, come le caratteristiche di un abito parlano di noi, di una vita e di una storia che si intersecano nella costruzione del presente, in cui la professoressa Marina Criserà ha voluto restituire un volto ed una connotazione che erano andati perduti. Chi desidera approfondire può consultare il bel volumetto realizzato dal Comune di Anzio rivolgendosi alla Biblioteca Civica o all'Assessorato alla Cultura di Anzio; altrimenti è in vendita il secondo libro scritto dalla professoressa dal titolo “Santo Antonio, il Saio e
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