giovedì 1 ottobre 2009

ACQUALATINA: NO CONVENZIONE? NO PARTY!

Con sentenza n. 5501/09 del 15 Settembre 2009 il Consiglio di Stato, cancellando l’originale ricorso della Provincia di Latina e di Acqualatina s.p.a., ha definitivamente resa operativa la scelta del Comune di Aprilia che, con le delibere n. 13/05 e n. 2/06, decise di non approvare il contratto di gestione con Acqualatina s.p.a. L’Alto Consiglio con una lunga e motivata sentenza ha ribaltato la sentenza del TAR di Latina, che aveva cancellato la delibera di Aprilia contro la gestione Acqualatina e negato il potere d’intervento dei singoli cittadini, che per anni hanno difeso con i denti la scelta del Comune.

In sintesi è stato riconosciuto che:

  • la libertà del singolo Comune di non impegnarsi ulteriormente nell’ambito territoriale di gestione del servizio idrico, deve ritenersi piena e non soggetta a restrizioni di sorta, e per Aprilia è pienamente operativa la scelta di non approvare la convenzione;
  • i singoli cittadini utenti sono pienamente legittimati ad agire e ricorrere nei tribunali poiché l’erogazione del servizio pubblico rientra tra i diritti individuali fondamentali, oltre che collettivi;
  • è legittimo l’intervento in giudizio dei cittadini-utenti che hanno esercitato i loro diritti fondamentali, disconoscendo alla convenzione di gestione le caratteristiche utili per assicurare un servizio pubblico efficiente e di qualità;
  • l’ATO4 e la Provincia di Latina sono due soggetti distinti e separati e non spetta alcun potere autonomo di veto e di ricorso alla Provincia (leggasi CUSANI) contro le deliberazioni degli enti locali dell’ambito idrico.

Inoltre il Consiglio di Stato, dando ragione ai cittadini intervenuti nel ricorso, ha rilevato l’inefficacia della “manovra” tentata in extremis da CUSANI, che a Dicembre 2008 e Febbraio 2009 fece votare ben 2 delibere dalla Conferenza dei Sindaci per farsi riconoscere il potere di agire per conto dei Comuni. Scorrendo la sentenza appare gravissima la posizione della giunta SANTANGELO che, invece di presentare subito appello contro la sentenza del TAR (che annullava la delibera), ha lasciato correre e prestato il fianco ad Acqualatina (presidenza FAZZONE) ed alla Provincia di Latina (presidenza CUSANI) che invece presentarono appello al Consiglio di Stato, per far cancellare la remota possibilità, adombrata nella sentenza del TAR, che i consigli comunali potessero non approvare il contratto di gestione. Anzio si trova nella stessa posizione dei cittadini di Aprilia che con la delibera del consiglio comunale n. 6/07 voto di NON approvare né nessun atto propedeutico, né tanto meno le tariffe idriche dal 2003 al 2007. La smettano partiti e loro autorevoli rappresentanti quali il sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, di denigrare con l’appellativo di “capi popolo e quant’altro” quanti, non concordando con i loro interessi di gruppo e personali, percorrono strade autonome per affermare l’interesse collettivo, specialmente su una questione tanto vitale quanto la gestione dell’acqua! In ogni caso siamo sicuri che sia meglio essere riconosciuti come “capi popolo” e non sospettati di essere capi clan di partiti politici come lo stesso sindaco di Anzio Bruschini che nel mese di luglio c.a. votò anche i debiti fuori bilancio di Acqualatina, quanto nel mese di febbraio 2007, come consigliere comunale votò la delibera a difesa dei cittadini. Oggi non si spiega questa mancata coerenza, né si spiega L’OMMERTA’ del silenzio messa in atto di quei consiglieri comunali ed assessori di maggioranza e opposizione di schierarsi a difesa dei cittadini di Anzio.

Chiunque oggi non faccia tesoro della piena vittoria dei cittadini riportando la gestione del servizio idrico all’ente locale, si dichiarerà deliberatamente contro i legittimi interessi della comunità.

Il segretario provinciale

Salvatore Geracitano

Per scaricare la decisione del Consiglio di Stato

www.acquabenecomune.org/aprilia/article.php3?id_article=2239

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