mercoledì 14 gennaio 2009

Shingle22j Biennale d’Arte Contemporanea di Anzio e Nettuno.

INAUGURAZIONE 23 GENNAIO CASTEL SANGALLO - VIA MATTEOTTI – NETTUNO – ORE 17.30.

PREMIAZIONE 30 GENNAIO MUSEO CIVICO DI VILLA ADELE, VIA DI VILLA ADELE – ANZIO – ORE 17.30.

"Shingle22j" è la Biennale d'Arte Contemporanea di Anzio e Nettuno giunta alla sua II edizione. L'evento è organizzato dall'Associazione Culturale 00042 di concerto con l'Associazione Coriolano, in partnership con la Regione Lazio, la Provincia di Roma, l'UPI, il Comune di Anzio e il Comune di Nettuno. Il 22 Gennaio 1944 gli alleati sbarcano ad Anzio e Nettuno. Nome in codice dell'operazione: SHINGLE. Il 27 gennaio del 2007 sbarcava ad Anzio, Villa Adele - presso il Museo Civico Romano di Anzio e il Museo dello Sbarco - la I Edizione di ShingLe22j, la Biennale d’Arte Contemporanea di Anzio e Nettuno nata da un’idea dell’Associazione Culturale Coriolano in partnership con la Regione Lazio, la Provincia di Roma, l'Unione delle Province Italiane, il Comune di Anzio ed il Comune di Nettuno. La manifestazione artistica prende le mosse dallo Sbarco di Anzio nel ’44 - la così chiamata “operazione Shingle” - e nasce dalla necessità di dar vita ad una nuova serie di sbarchi: sbarchi di amicizia tra i popoli, sbarchi di amore per la bellezza, sbarchi per il dibattito culturale e per la libera espressione artistica. Il progetto vuole compiere una serie di sbarchi d'arte sul nostro territorio, per dare spazio alle diverse forme espressive, creando momenti di incontro e discussione su un tema di forte attualità come la guerra. Nell'era del mondo globalizzato che ha abbattuto muri ma ne ha alzati altri, come quello del post-comunismo e del terrorismo, sorge la necessità di un nuovo sbarco della pace, dell'amore, della fratellanza tra i popoli, della tolleranza e del rispetto della vita e della dignità umana. La Biennale è divenuta così anche l’occasione per suggellare un legame nuovo e rinnovato tra Arte e Sbarco, lontano dai riferimenti tragici e nostalgici e più vicino ad un legame che sia di scambio e condivisione emotiva, apportando quella positività e quella energia che ogni messaggio d’arte o espressione artistica umana hanno connaturato in loro stesse.

La seconda edizione di Shingle22j. Biennale d’Arte Contemporanea di Anzio e Nettuno sarà articolata nel seguente modo:

Sezione concorso internazionale “GUERRA ALLA GUERRA”

L’idea di ripensare questi luoghi dall’ultimo drammatico sbarco come repertorio della memoria si concretizza in un progetto artistico. Un progetto artistico che dichiara guerra alla guerra e che si apre a un nuovo sbarco. Lo sbarco di artisti che non navigano più per mare attraversando salsedine e tempeste, ma che intraprendono una navigazione immateriale attraversandole rotte del web,
della rete, delle nuove connessioni del “vedere lontano”. Hanno risposto all’annuncio che Andrea Mingiacchi ha lanciato sul web, da luoghi lontani, da lingue diverse si sono ritrovati per un progetto artistico per approdare su queste spiagge lasciando il loro segno di pace, di speranza, ma soprattutto di testimonianza. Già testimonianza come una delle funzioni possibili dell’arte oggi.

Sezione a cura di Dario Evola

la sezione è composta da artisti affermati ed emergenti, che hanno aderito al Bando del concorso Internazionale per il conferimento di un premio sul tema: Guerra alla guerra (war on war).

Partecipano:
Benyamin Alfariah (Israele), Gennaro Angelino (Caserta), Riccardo Attanasio (Inghilterra), Pino Barillà (Viterbo), Valentina Campagni (Milano), Giancarlo Cecchetti (Roma), Calogero Condello (Udine), Jean Pierre Coupé (Francia), Dario Cusani (Roma), Veronica De Benedetti (Aosta), Marzia Dottarelli (Cortona), Luisa Fabris (Treviso), Tatiana Ferahian (Cipro), Fabio Fontana (Roma), Silvio Giorcelli (Roma), Alberto Graziani (Vicenza), Sabina Lops (Foggia), Alberto Magrin (Genova), Alessio Manfredi (Massa Carrara), Flavia Mastrella (Anzio), Giampaolo Marcantoni (Arezzo), Tommaso Marcolla (Trento), Julia Mastrogiacomo (Torino), Avi Meir & Roni Pinto (Israele), Enrico Mitrovich (Vicenza), Debora Mondovì (Roma), Omer Murat Onol (Turchia), Paolo Ollano (Cagliari), Giulio Orioli (Matera), Sally Payen (Inghilterra), Eva Pedroni (Brescia), Antonio Pepe (Reggio Calabria), Valentina Pizzolato - Gruppo Dia4 (Treviso), Marco Salerno (Napoli), Dario Scotto Di Luzio (Napoli), Stefano Zaratin (Venezia), Werther Germondari (Roma).

Commissione di selezione : Dario Evola, Bruno Di Marino

Sezione "sperimentazione audiovisiva"

I 15 lavori selezionati, realizzati soprattutto negli ultimi vent’anni, sono opere di diverso tipo - video creativi, film d’animazione, videoclip musicali - che affrontano la materia da angolazioni sempre intelligenti e originali. La metafora è per esempio un’arma utilizzata per decenni dai cineasti dei regimi socialisti: con Moznosti dialogu il grande animatore ceco Svankmajer ci racconta in tre atti l’incomunicabilità tra due personaggi che acquistano forme sempre diverse. Ma anche il polacco Kucia con Refleksy sceglie l’arma della metafora mettendo in contrapposizione l’umano e l’animale. Se un altro animatore come l’italiano Bozzetto in Cavallette tenta di raccontare la storia dei crimini dell’umanità secondo il classico meccanismo dei corsi e ricorsi storici, il grande maestro e sperimentatore canadese McLaren mette invece in scena, con rara efficacia, un singolo episodio: la disputa tra due vicini a causa di un fiore sbocciato al confine tra i loro giardini, un evento che fa venire alla luce istinti tribali mai sopiti e che diviene allegoria globale del cieco egoismo che genera una escalation di violenza.

Sezione è a cura di Bruno Di Marino di sperimentazione audiovisiva.
Jan Svankmajer, Moznosti dialogu, Repubblica Ceca, 1982, 11’
Antonello Matarazzo, Warh, Italia, 2003, 8’
Vincenzo Gioanola, Fight da faida, Italia, 1994, 4’30”
Cane CapoVolto, The Pentagon tv commercials, Italia, 2004, 1’
Norman McLaren, Neighbours, Canada, 1952, 8’
Studio Azzurro, Il combattimento di Ettore e Achille, Italia, 1989, 20’
Jonathan Glazer, Rabbit in your headlights, UK, 1998, 4’10”
Bruno Bozzetto, Cavallette, Italia, 1990, 8’30”
Bruno Bigoni, Nome di battaglia: Bruno, Italia, 1987, 19’
Chris Cunningham, Come To Daddy, UK, 1997, 5’
Ra Di Martino, Untitled (Rambo), 2003, 3’
Jerzy Kucia, Refleksy, Polonia, 1979, 6’35”
Stefano Salvati, Gli spari sopra, Italia, 1993, 4’
Phil Mulloy, Cow-boys (ep. Au meurtre!), 1992, 3’

Sezione Ospiti

(Piazza Pia, Parco Archeologico)
Sezione a cura di Ada Impallara.

Bruno Agnelli, Maria Paola Cerasani, Sandro Cordova, Dr.7, Ferdinando Fornaro.

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