venerdì 23 gennaio 2009

Anzio: La Giornata della Pace (discorso del Sindaco)












“Saluto le Autorità Politiche, Militari, Religiose e Civili, i Veterani, le Associazioni combattentistiche e d’Arma, la Banda Centrale della Marina Militare, il Picchetto d’Onore della Marina Militare, la Banda di Anzio, gli alunni, gli studenti delle scuole del territorio ed i cittadini intervenuti a queste Celebrazioni. Un particolare saluto al Senatore, Candido De Angelis, al Generale di Corpo d’Armata, Luigi Pellegrino, all’Assessore Provinciale, Aurelio Lo Fazio ed a tutti i numerosi Sindaci presenti. Con particolare emozione oggi celebriamo insieme il 65° Anniversario dello Sbarco di Anzio avvenuto il 22 gennaio 1944. Soprattutto, oggi, celebriamo il contributo dato dai cittadini di Anzio alla Liberazione di Roma e dell’Italia. A Gennaio del 44 Anzio fu quasi completamente distrutta e l’odissea che interessò i suoi abitanti costituisce uno dei capitoli più drammatici del libro della seconda guerra mondiale. Centinaia di famiglie, ricoverate alla meglio, si trovarono dalla sera alla mattina di fronte alla minaccia della morte incombente, prese tra il fuoco degli opposti eserciti. Quando, dopo una notte insonne per il continuo cannoneggiamento proveniente dai mezzi navali, giunse l’alba del 22 gennaio gli abitanti scorsero, nel cielo, una cortina di palloni disposti a semicerchio attorno alla zona portuale ed una fittissima nebbia artificiale, che gravava sulla cittadinanza a copertura della reazione aerea tedesca. Alle 2.45, del 22 gennaio 1944, il 6° Corpo d’Armata americano, guidato dal Generale Lucas, sbarcò nel Porto di Anzio; mentre sulla spiaggia di Lido dei Gigli pose piede la prima divisione di fanteria britannica. Era lo Sbarco di Anzio che, al contrario di quanto si pensava, segnò l’inizio di un lungo e aspro periodo di combattimenti tanto che il Primo Ministro Britannico, Winston Churchill, riferendo alla Camera dei Comuni sullo sbarco anglo-americano ad Anzio, disse: “La Balena si è arenata”, segno di una manovra che si rivelò complicata e colma di eventi tragici. Per la cittadinanza lo sbarco rappresentò la perdita completa di ogni bene, la distruzione della casa, l’inizio di un oscuro periodo di sofferenze culminato con lo sfollamento verso il sud Italia. Nei mesi successivi, dopo tante sofferenze, il positivo rientro dei nostri concittadini in una Città finalmente libera ed il conseguente avvio delle ripresa economica. Per questi fatti e per le sofferenze patite dalla nostra popolazione il Presidente della Repubblica Ciampi ha insignito, la nostra Città, con la Medaglia d’Oro al Merito Civile: questa è la più viva testimonianza del sacrificio dei nostri concittadini durante lo Sbarco di Anzio. Non dobbiamo dimenticare… Dobbiamo sempre mantenere viva, con i nostri figli, la memoria di quei drammatici giorni che hanno fatto la storia ed hanno rappresentato una delle fondamenta dell’Italia democratica e repubblicana del dopoguerra. Dobbiamo, tutti, riuscire a guardare al futuro con lo stesso entusiasmo e con la stessa determinazione con la quale i nostri padri si sono adoperati per la ricostruzione. Anzio non deve dimenticare! ...ecco perché siamo qui, insieme ai rappresentanti dei Paesi del Commonwealth, ma anche insieme ai rappresentanti dei Paesi contro cui, un tempo, ci siamo scontrati. Per questo ed all’insegna della fratellanza tra i popoli, il Consiglio Comunale di Anzio ha istituito, il giorno 22 gennaio, la GIORNATA DELLA PACE. A questo proposito, a 65 anni dallo Sbarco di Anzio, credo sia giunto il momento di ricordare tanti giovani soldati tedeschi, nostri alleati fino a pochi mesi prima, morti sul nostro territorio in nome dei loro ideali. Lo scorso 16 novembre ho partecipato alle Celebrazioni organizzate per ricordare i soldati tedeschi sepolti nel Cimitero di Pomezia sono rimasto sorpreso del fatto che, mentre tutti noi celebriamo l’enorme contributo dato dalle truppe alleate alla nostra Liberazione, quel giorno sono stato con mio rammarico l’unico Sindaco ad intervenire alla commemorazione dei soldati tedeschi. Per questo, ieri mattina, sono stato a Pomezia per deporre una corona di fiori, per recitare una preghiera e per ricordare, insieme ai militari alleati sbarcati ad Anzio per liberare Roma e l’Italia, anche i 24.000 soldati sepolti nel Cimitero Tedesco. Poco fa, inoltre, siamo stati a recitare una preghiera, a deporre dei fiori ed a rendere omaggio ai soldati sepolti presso il Cimitero Americano di Nettuno, presso il Campo della Memoria di Nettuno e presso i Cimiteri del Commonwealth alle Falasche ed a Santa Teresa dove abbiamo commemorato i gemelli John e Thomas deceduti, ad Anzio, il 4 febbraio 1944. In questi Cimiteri, purtroppo, è visibile quanto lascia una Guerra: di questi luoghi e di queste immagini dobbiamo rendere partecipi i nostri figli che devono essere portatori dei valori di libertà e democrazia. Gli stessi valori che auspico prevalgano in tutte quelle parti del Mondo dove, a 65 anni dai drammatici eventi bellici, continuano a morire migliaia di persone. Tutti insieme dobbiamo promuovere, quotidianamente, la cultura della pace. Viva Anzio, Viva l’Italia”.

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