Lunedì
19 dicembre, alle ore 17.00, presso la sede dell'Associazione Culturale "Libertà
e Azione" in Via dell'Oratorio di Santa Rita n. 6 ad Anzio, il segretario
Antonio Giusti consegnerà la II edizione del Premio Letterario "Ettore De
Franchi" allo scrittore Pierluigi Felli per il suo romanzo "Quindici
Uomini". "Abbiamo deciso di
premiare l'opera di Pierluigi Felli - spiega Antonio Giusti - per sottolineare
lo spessore creativo di questo autore del nostro territorio, che nel romanzo
avventuroso e avvincente "Quindici Uomini", in una narrazione di pirati e di
mare a cavallo dei secoli, riesce a far emergere valori patri sempre vivi e
attuali. Il premio - continua Giusti - è dedicato alla memoria
del grande professore e artista fiumano Ettore De Franchi, portodanzese
d'adozione e uomo di cui è giusto ricordare le opere d'arte come la finezza
intellettuale, indimenticato nell'impegno profuso nel nostro territorio, in
questa seconda edizione è assegnato a Pierluigi Felli, autore di talento
acclarato, che attrae il lettore attraverso questa sua opera in un'avventura
attraverso i secoli, avente come protagonisti gli Uscocchi, i pirati che
imperversavano nel Mar Adriatico". Sarà lo stesso Giusti ad
introdurre questo pregevole momento intellettuale, in qualità di Segretario di
Libertà a Azione, associazione da anni impegnata in un apostolato culturale
attivo e propositivo sul nostro territorio, e che in questa occasione ben esalta
uno dei motti fondativi della stessa: "contro il nulla che avanza", che trova
piena esplicazione proprio nel premiare quella cultura ancora pura e concreta,
fatta degli uomini e dei valori che incarnano nella loro vita come nella loro
arte. Per informazioni sull'evento è possibile
consultare il sito dell'Associazione www.libertaeazione.org, scrivere
all'indirizzo e-mail: libertaeazione@gmail.com oppure interagire con i ragazzi
nel gruppo "Libertà e Azione" su Facebook.
LO SCRITTORE: PIERLUIGI
FELLI
Pierluigi Felli nasce a
Roma, ma ha in Latina la sua città adottiva e la culla della sua evoluzione
intellettuale e artistica; un passato come pugile e in marina, avvocato e
legionario, è autore tra i più prolifici nel nostro territorio negli ultimi
anni. Egli stesso suole dividere i suoi romanzi pubblicati in tre generi:
l’”hard-boiled” (“Nella coda il veleno”, “Guarda che luna”, “Narco Corridos” e
“Dasvidania bambola”), lo sportivo (“Angels”, “Vendetta ultras”, “Ragazzi di
curva”, “La ballata dei Dead Cats” e “L’ultimo swing di Sonny Liston”) e il
politico-sociale (“Hotel Guantanamo”, “L’amor teppista”, “Camerata addio”), con
sortite sperimentali nella fantascienza (“ Nero Harmony”), nella spy-story
(“Caino & Abele”) e nello storico (“Ei non fu”), ma questi solo per citarne
alcuni che evidenziano oltremodo la sua scrittura fatta di una ricercatezza, nel
lessico e nell'intreccio, chiara e pertinente nella tematica
trattata.
IL LIBRO: QUINDICI
UOMINI (PULP EDIZIONI)
"Quindici Uomini" è una
storia di più storie e di molti uomini, scissa in due parti equamente suggestive
ed emozionanti, ambientata dunque in due periodi in secoli distanti fra loro
cronologicamente, ma accomunati da quel meraviglioso sfondo a noi carissimo che
è il mare, e qui in particolare il Mare Adriatico. La prima parte, epica,
riguarda gli Uscocchi in epoca moderna: "uskok" significa "colui che assalta", e
il nome ben testimonia in modo diretto e tangibile il carattere bellicoso di
questi gruppi di guerrieri; inizialmente famosi proprio per le loro operazioni
di feroce guerriglia contro i turchi e poi per essersi dedicati alla pirateria,
organizzarono veloci spedizioni di saccheggio sia contro le rotte turche che
contro la Repubblica di Venezia. Gli "Uskoci" erano tanto capaci di garantire
una feroce fanteria di mare che erano spesso assoldati come mercenari sulle navi
da guerra del tardo XVI secolo e prestarono, per esempio, servizio tra le navi
della Lega Santa durante la Battaglia di Lepanto. La narrazione dell'autore,
anche attraverso l'uso di terminologie da marinaio di cui non sembra essere
assolutamente digiuno, si dimostra qui fin da subito interessante e affascinante
allo stesso tempo. La seconda parte del romanzo è invece ambientata in quel
celeberrimo momento dell'età contemporanea che fu l'impresa di Fiume, in cui
Gabriele D'Annunzio inquadrò alcuni dei suoi uomini in veloci unità navali che
garantivano rifornimenti ai legionari con azioni di razzia verso il naviglio
straniero con audaci incursioni, e che la fine "cultura adriatica", vanto del
Vate, battezzò "uscocchi" in ossequio ad una continuità ideale con i romantici
corsari d'altri tempi. Felli descrive qui dall'interno l'epopea fiumana anche
nella sua vivacità artistica fatta di ricette culinarie e incontri tra mondi
differenti, di cui esempio esilarante è quello tra uno dei pirati e Marinetti,
ma del quale personaggio principale è Capitan Nebbia, le cui poco eroiche gesta
vengono raccontate nel diario di bordo del quartiermastro Scassacarogna, in
maniera del tutto originale e coinvolgente.